mercoledì, 4 Giugno, 2025

Foggia, Rossi: “Domani sarà buon banco di prova”

Foggia, le parole di mister Delio Rossi in vista del Catanzaro

Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Foggia Delio Rossi ha presentato la sfida di campionato con il Catanzaro, in programma alle 17.30 di domani: tutte le sue dichiarazioni.

“Come fermare questa corazzata? Sicuramente è uno step alto, questa è la terza partita, abbiamo fatto un’ulteriore settimana e lavorato per migliorare il nostro gioco, non solo per fermare la corazzata. Per fermare qualcuno, significa che tu sei padrone di qualcos’altro, ma se non lo sei e pensi solo di fermare gli altri penso non sia la cosa più giusta. Sarà un ulteriore step, la terza partita quindi avrò un’ulteriore fotografia di una situazione; ci sono 35 punti di differenza rispetto a noi, significano quasi 12 partite vinte di differenza. È un buon banco di prova per vedere a che punto siamo”.

“I ragazzi, lo ripeto, sono vogliosi di fare. Abbiamo messo qualcos’altro dal punto di vista fisico e del modo di stare in campo. Le sensazioni le ho, ma la sensazione massima è la partita, dove vedi le cose in cui sei migliorato e che devi migliorare. L’apprendimento calcistico non è lineare, certe volte vai a step, però piano piano… Passo passo ho iniziato a metterci le mani e devo dire che i ragazzi stanno rispondendo sotto questo punto di vista, domani è un esame importante anche perché loro vorranno festeggiare, è l’ultima partita in casa, hanno vinto il campionato e ci tengono a fare bene, noi dobbiamo essere consapevoli di questo. Loro hanno raggiunto il loro obiettivo, noi no.

Schenetti imprescindibile o è una questione mentale essere padroni del campo? Io sono sempre d’accordo con voi giornalisti, a prescindere. Quando non lo sarò ve lo dirò”.

Formazione? L’unica cosa che so per certo è che non avrò due giocatori a disposizione sabato, Nobile per un problema al ginocchio e Beretta per una sindrome influenzale. Per sostituire Garattoni abbiamo provato qualcosa, anche perché forse in rosa non c’è il clone: non posso cambiare sistema di gioco ma trovare un giocatore che possa giocare al suo posto, abbiamo provato qualcosa e domani uno lo metto, questo è sicuro”.

I difensori saranno i tre che hanno giocato sabato”.

“So dove voglio arrivare e, per arrivare dove voglio, ci vuole del tempo, ci sono ulteriori step. Una cosa che ci tengo sia chiara è che io so di allenare in Serie C, quindi non posso pretendere che mi giochino come in Serie A, non so se è chiaro, perché sennò sarei un presuntuoso e onestamente incompetente. Devo tenere in considerazione le caratteristiche dei giocatori ed il loro valore, ma non posso pretendere che diventino Iniesta e Xavi, non sarà il Barcellona. Avere una linea comune, un filo comune ed una squadra più compatta sia nella fase di possesso che di non possesso lo sto ricercando. Sicuramente non saremo mai una squadra che ricercherà il palleggio insistito perché penso non sia nelle nostre caratteristiche, ma avere una linea comune ed essere una squadra in campo sì, sono alla ricerca, sto lavorando su questo più che sul fraseggio, sugli orpelli, anche perché non dimentico in che categoria siamo. Sono arrivato a quattro giornate dalla fine del campionato, certe cose si fanno in ritiro.

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Foggia, Rossi: “Obiettivi? Non ne abbiamo, viviamo alla giornata”

“Noi viviamo alla giornata, partita per partita, non abbiamo obiettivi. Con questo ragionamento di fare ipotesi, possono essere smentite in positivo o in negativo: dovremo ragionare pensando che ogni partita è l’ultima e non ce ne saranno altre. Dobbiamo ragionare pensando che la partita col Catanzaro sia l’ultima di campionato e cercare di fare bene, poi sarà quella dopo con l’altra squadra; poi tireremo una linea, vediamo dove siamo e affronteremo partita per partita. Non andiamo da nessuna parte pensando al futuro: il futuro è domani, la partita col Catanzaro”.

Vacca? Vorrei avere tutti a disposizione, però sono abituato a ragionare con quello che ho, non con quello che vorrei. Se vedo Vacca, se si allena bene e ritengo sia pronto ben volentieri, anche perché le scelte competono a me. Volevo Busquets ma non l’ho mai allenato, quindi non è che posso pensare a qualcosa che in questo momento non ho”.

Canonico resta la prossima stagione? Io ho firmato un annuale e quattro, cinque, sei, sette, otto partite, quelle che sono. L’ho firmato con questa società e, presumo che nel momento stesso in cui ti impegni a prendere un allenatore, ci sia l’ipotesi di fare benissimo e raggiungere qualcosa che sogno – che non voglio neanche dire – o qualcosa che non sia un sogno. L’umore? Io non ho certezze, la mia sensazione è di una persona che sta pensando anche al futuro, che può essere più roseo o meno roseo, ma questa è una mia sensazione: sono domande da fare a lui, non a me. Io ho dato la mia disponibilità, sennò non avrei firmato in questi termini. L’unica cosa certa è la mia disponibilità, il resto non lo so”.

“Più stimoli nell’affrontare il Catanzaro? Dico quello che penso e lo farò sempre, fermo restando che ho detto di essere sempre d’accordo con voi (giornalisti ndr.): per il mio modo di intendere il calcio, anche la partita del giovedì contro i bambini è la partita della vita, a maggior ragione quella col Catanzaro. Guai se uno, a seconda dell’avversario, se è di livello si impegna in una certa maniera, se è di livello inferiore no. Questo fa la differenza delle categorie: quando c’è la partita c’è la partita, i tre punti valgono sia con la prima che con l’ultima in classifica. Non penso questi facciano questi ragionamenti, guai se li facessero. Mi auguro di cercare far capire che, se vuoi giocare a questi livelli, la partita della vita è ogni tre giorni, può essere di campionato, Coppa, amichevole, coi bambini… Questo fa la differenza nelle categorie”.

“Cosa mi aspetto domani? Una squadra che vada a giocare forse con una squadra più forte e che soprattutto giochi da squadra, indipendentemente dagli errori, se vinci o se perdi: che giochi da squadra. Ci saranno degli episodi particolari come può capitare in diverse partite, la reazione positiva o negativa mi dà un metro. Quando dico ‘giocare da squadra’ non dico – sarebbe anche stupido – ‘giocare bene‘ ma da squadra, cioè l’uno per l’altro; questo non significa che non ci saranno errori, strafalcioni ma giocare da squadra significa che al di là del risultato vedi qualcosa di compatto, qualcosa che crede in qualcosa. Questo per me è importante perché so quella è la base per arrivare dove voglio”.

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Immagine in evidenza: mister Delio Rossi – crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE RISERVATA)

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