Canonico: “Durante il mercato ho discusso con Gallo”, ecco perché

Canonico

Immagine in evidenza: uno scatto di Pescara-Foggia (Serie C - girone C 22/23) - crediti: pagina ufficiale Facebook Calcio Foggia 1920

Questo pomeriggio il presidente del Foggia, Nicola Canonico, insieme al direttore sportivo Piergiuseppe Sapio, è intervenuto in conferenza presso la Sala Stampa A. Fesce dello Stadio Pino Zaccheria.

Inevitabile punto focale di questa stessa le dimissioni di mister Fabio Gallo. Il presidente ha dichiarato di aver avuto una discussione col tecnico nell’ambito del calciomercato, ma che questa sarebbe comunque scollegata alla vicenda delle dimissioni. Vediamo le dichiarazioni del patron rossonero.

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Antonio Junior Vacca Foggia
Antonio Junior Vacca, crediti: Mario Marino. Riproduzione Riservata

Canonico: “Io e Gallo abbiamo discusso durante il mercato”

“Durante il mercato c’è stata unalitefra me e lui, legata ad un giocatore. Il Direttore Sapio è riuscito a portare a Foggia un giocatore di nome Antonio Vacca, bisogna dargli i meriti dell’operazione. Molto spesso, un allenatore la prima cosa che guarda e che dovrebbe dire sono le qualitàdei centrocampisti che chiede: penso che su Antonio Vacca la presentazione da parte mia sia inutile, lo conoscete meglio di me. Mettere in discussione Vacca significa ledere l’intelligenza del club che lo rappresenta: penso lì ci sia stata qualcosa che ha incrinato un attimo i rapporti, però ci sono le regole nel calcio, un allenatore allena, un D.S. fa la squadra, una società che guarda, vigila e dice quello che pensa nei confronti dell’allenatore, del D.S. e del Gruppo Squadra. Se un allenatore vuole fare anche il Direttore Sportivo, deve chiedere ad un club che gli sia data questa possibilità: io non credo abbiamo fatto un contratto del genere con lui, sennò i club non avrebbero bisogno del Direttore Sportivo” – spiega Canonico.

“Le regole calcistiche vanno rispettate da parte di tutti, lui compreso: è arrivato qua e ha trovato questo gruppo, è stato bravo a rimetterlo in piedi grazie a uno staff importante – Botta come preparatore atletico e Lorenzo (Giunta ndr.) che sono due persone che mi hanno la totale fiducia a rimanere, sono rimasti a Foggia a differenza sua che è scappato. Ci siamo spesi coi ringraziamenti nei confronti di Gallo, io li faccio alla squadra, ai ragazzi, perché possiamo dargli tutto quello che vogliamo – affetto, tutto, non gli facciamo mancar nulla -, però in campo vanno loro. Vanno ringraziati i ragazzi per quello che hanno fatto, è bastato mettere un po’ di benzina in più al loro interno per iniziare a macinare punti: se oggi stiamo a 5 punti dal Pescara e siamo quarti, molto lo dobbiamo ai nostri ragazzi” – conclude.

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Fabio Gallo Foggia
Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Audace Cerignola (Serie C – girone C 22/23) – crediti: foto di Mario Marino (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Canonico: “Gallo ha condiviso le altre scelte di mercato”

Gallo, tranne che con Vacca, ha condiviso le scelte. Non credo abbia lamentato problemi. Prima di mandare via Nicolao, chiesi al mister se fosse sicuro di doverlo mettere fuori, lui mi rispose di perché avevamo Rizzo che poteva coprire all’occorrenza in quel ruolo se mancava in qualche gara Costa. Anche questa falsa situazione dell’organico è perché l’organico forse è così importante che gestirlo con tutti gli effettivi in rosa e i disponibili per le scelte lo avrebbe messo in difficoltà: quella si chiama personalità, che spesso a molti allenatori manca, perché gestire 19 giocatori importanti – che senza ombra di dubbio possono essere titolari in molte squadre di C – diventa difficile: quella si chiama personalità. Ricordo che l’ho preso a fare il secondo in Azerbaigian, a mettere i cinesini a terra e non di certo ad allenare una squadra importante, non ricordo se lui abbia vinto qualche campionato da allenatore: gli abbiamo dato un valore troppo eccessivo rispetto a quello che lui ha fatto. Gli è stato messo a disposizione un gruppo importante, abbiamo fatto un mercato a gennaio altrettanto importante e state iniziando a vederlo (se i giocatori non giocano, non si può dare un giudizio sui giocatori arrivati a Foggia): parliamo di Thiam che si è fatto due panchine prima di esordire, parliamo di Kontek che ha giocato domenica e a Francavilla, ma penso che nel primo tempo di Francavilla ci sia stato un disastro calcistico e io non ho mai esternato giudizi su di lui, errori che ha potuto commettere o su quello che la società non condivideva nelle scelte di un allenatore, ci sta perché devi difendere tutti quanti” – dice Canonico.

“Dimettendosi in questo modo e abbandonando la nave comeSchettino andando via, ci vuole raccontare barzellette: fatti gravi non ce ne stanno, i fatti sono legati ai soldi, al rinnovo, ad un discorso egoistico e personalistico. Non ho bisogno di quella gente, ma di persone coerenti, corrette che fanno il loro lavoro fino alla fine, poi non puoi trovare l’accordo con la società – uno finisce, va via, ci si saluta e ognuno per la propria strada – ma non possiamo essere ostaggi di qualcuno che ci vuole ricattare per un rinnovo di contratto. Quando si devono fare delle valutazioni di assoluta serenità, le si fanno in maniera armoniosa; quando abbiamo preso Kontek, ci disse che fosse impossibile che Kontek arrivasse a Foggia, invece lo avevamo preso. Beretta è un giocatore importante, non è arrivato un attaccante dalla Serie D; ci avevano parlato di un certo Vono il mister e il suo procuratore, però loro hanno dimenticato che abbiamo 18 anni di calcio e sappiamo distinguere i giocatori dai pacchi o dai ragazzini. Noi stiamo a Foggia, forse non se n’è reso conto e qui arrivano giocatoriimportanti, non figurine; il calcio non ha una scienza esatta, dobbiamo avere la pazienza di aspettare i risultati, basta non giocare una partita bene come successo ad Alessandria. Sono entrato negli spogliatoi a fine gara, non ho detto una parola a nessuno: ho visto i ragazzi distrutti che hanno dato tutto a piangere, sono cose che ti toccano. Qualsiasi fatto grave non può giustificare le dimissioni di un allenatore, non esiste un atteggiamento del genere, si è poco professionale” – conclude.

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