Chi sono i campioni del calcio che non hanno mai vinto la Coppa del Mondo?

Cosa hanno in comune Zico, Paolo Maldini e Michel Platini? Sono stati tra i più grandi e vincenti giocatori della storia del calcio, eppure nessuno dei tre è mai riuscito a vincere un Mondiale con la propria nazionale. E non stiamo parlando di atleti che non sono arrivati fino in fondo alla Coppa del Mondo perché hanno militato in selezioni nazionali “minori” (come i vincitori del Pallone d’Oro George Weah con la Liberia o Andriy Shevchenko con la nazionale ucraina).

L’universo del calcio è pieno di esempi analoghi, ovvero di fuoriclasse riconosciuti a livello mondiale per la loro bravura che, tuttavia, hanno concluso la loro sfolgorante carriera senza alzare al cielo il trofeo più ambito per un giocatore di calcio, ovvero la Coppa del Mondo, pur giocando in selezioni nazionali di tutto rispetto. Ma non occorre andare così tanto indietro nel tempo per riportare alla luce quelli che, a tutti gli effetti, oggi sono considerati dei grandi fallimenti sportivi.

Chi non ha mai vinto la Coppa del Mondo?

Probabilmente il caso più emblematico di campioni di calcio (anzi, di stelle assolute) che nella loro carriera non hanno mai alzato al cielo una Coppa del Mondo con le rispettive Nazionali è quello dell’argentino Lionel Messi, plurivincitore del Pallone d’Oro e tra gli sportivi più pagati al mondo negli ultimi anni. L’argentino, ritenuto uno dei più forti calciatori di sempre, con il Barcellona a livello di club ha vinto tutto.

È il giocatore che con 34 titoli è stato il più vincente in maglia blaugrana; inoltre è il miglior marcatore di sempre della Liga e della nazionale argentina (71 reti). E proprio la selección albiceleste è la nota dolente di una carriera straordinaria. Con la maglia dell’Argentina, infatti, Leo Messi non è riuscito ad andare oltre il secondo posto al Mondiale del Brasile del 2014 (finalissima persa soltanto ai tempi supplementari contro la Germania). La Pulce di Rosario non è riuscito a vincere neanche la Copa América con l’albiceleste, piazzandosi al secondo posto nelle edizioni 2007, 2015 e 2016.

Coppa del mondo
Coppa del mondo, crediti: images.unsplash.com

In questa poco invidiabile classifica non possiamo non inserire anche Cristiano Ronaldo che contende all’argentino attualmente il ruolo di giocatore più forte in circolazione. Il portoghese della Juventus ha dominato in lungo ed in largo, in Europa e nel mondo, con le varie squadre di club con cui ha giocato (Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid e, appunto, Juventus).

Ha vinto 5 volte il Pallone d’Oro (una in meno rispetto a Messi) ed in carriera ha superato addirittura Pelè per numero di gol realizzati. Tuttavia, CR7 con il suo Portogallo non è riuscito mai ad andare oltre il quarto posto conquistato al Mondiale di Germania 2006 (battuto in semifinale dalla Francia di Zinédine Zidane). Rispetto a Messi, però, Ronaldo ha conquistato il massimo trofeo continentale con la sua nazionale, vincendo i campionati europei di calcio in Francia nel 2016 (oltre alla prima edizione della UEFA Nations League).

Ma Messi e Ronaldo sono in buona compagnia. Nonostante una carriera maiuscola, neanche campioni del calibro di Alfredo Di Stefano, Johan Cruyff, Ferenc Puskas, Marco van Basten, George Best, Karl-Heinz Rummenigge e Ruud Gullit sono mai riusciti a salire sul tetto del mondo con la propria casacca della nazionale. Neanche Roberto Baggio, il Divin Codino, è mai riuscito nell’impresa. Il fantasista di Caldogno e giocatore della Serie A con la Juventus, il Milan, la Fiorentina, il Bologna e l’Inter, con gli Azzurri è arrivato sino al terzo posto a Italia ’90, eliminato, come sappiamo, dall’Argentina ai calci di rigore in quella maledetta semifinale del San Paolo di Napoli.

Ma l’onta più grande sulla sua carriera resterà il calcio di rigore fallito nella finale mondiale di USA 1994 quando, dopo aver trascinato i suoi a suon di gol (ben 5 nel torneo) fino all’ultima partita contro il Brasile di Romário, fatalmente sbagliò (dopo gli errori dal dischetto di Franco Baresi e Daniele Massaro) l’ultimo e decisivo rigore dell’Italia, condannando gli Azzurri alla sconfitta. Una sciagura che ha per sempre macchiato una delle carriere più importanti della stori del calcio moderno.