Calcio Foggia, Felleca: “Può succedere ancora di tutto”

Calcio Foggia, Felleca: “Può succedere ancora di tutto”

Intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Kick Off” di “Teleblu”, il presidente del Calcio Foggia Roberto Felleca ha parlato del rush finale di stagione:

“Il campionato si sta dimostrando pieno di insidie, può accadere ancora di tutto. La vittoria del girone è per tre-quattro squadre, ma per blasone e rosa ne direi solo tre: noi, Cerignola e Bitonto. Chi sbaglierà meno, vincerà. Il rush finale è di nove partite, ci sono ventisette punti in palio: bisogna perderne il meno possibile, sembrano frasi fatte, ma questa è la realtà. Ognuno delle società interessate cercherà di fare il necessario per adempiere a questo compito: noi abbiamo iniziato un lavoro a livello societario, con staff e squadra, a 360 gradi. Stiamo cercando di non far mancare nulla a nessuno e di stare nelle migliori condizioni possibili, in questo momento bisogna solo stare bene ed essere positivi, dimenticando per un attimo tutto il resto”. 

L’importanza dello sponsor BCC

“Abbiamo fatto tutti quanti un grande lavoro, sia dalla parte della società che da quella della BCC. Dopo tanti incontri, loro sono stati gli unici a ricredere nel nuovo Calcio Foggia, ed è merito di tutti: sia per averci procurato fiducia, sia perché la Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo ce l’ha concessa. Ad agosto non ci avrebbero neppure aperto il conto… Quello raggiunto è un grande traguardo a livello societario, perché se un istituto bancario si affianca al Calcio Foggia dimostra che il lavoro che abbiamo fatto non è passato sotto traccia: sarà stato monitorato attentamente, ciò dimostra che non è campato per aria”. 

Tra passato, presente e futuro

“Forse non farei qualcosa, ma lo tengo per me. Avrei ponderato qualche scelta importante. Ad oggi, però, non cambierei nulla, abbiamo dovuto fare alcune scelte obbligate per diversi fattori. Anche le piccole cose si ripercuotono nella classifica finale”.

Alcuni rumors parlano di un’offerta di una cordata per acquistare il 20% delle quote societarie del Calcio Foggia: quanta verità c’è dietro?

“In società non è arrivato nulla. L’offerta sarebbe arrivata alla Dott.ssa Pintus? Non penso le sia arrivato qualcosa, non ne so niente. Se avesse ricevuto qualsiasi tipo di offerta me l’avrebbe detto: io sono anche l’Amministratore Delegato, punto di riferimento per qualche possibile acquirente. Molte persone ci stanno contattando da agosto, ma chiunque voglia entrare in società deve essere una persona seria e corretta e passare al vaglio di tutti, tra cui il mio che è fondamentale. Se la Pintus mi chiamerà domattina? Non lo so, se questa cosa fosse successa davvero, il possibile acquirente parte già col piede sbagliato… Prima si deve contattare il presidente, poi l’AD e infine il resto. Da ricordare che ho anche il diritto di prelazione: noi come società abbiamo sposato un progetto valido, che porteremo avanti fino alla fine del campionato. Se qualcuno volesse abbandonare è pregato di dirlo da subito, così prendo io le sue quote”. 

Perché il Foggia non fa della continuità il suo punto di forza? Pesa l’effetto del mercato di gennaio?

“Noi dobbiamo lavorare in mezzo tra il “bravo” e lo “scarso” della gente, analizzando ciò che succede dentro e fuori dal campo. La sfida col Casarano non è stata da ricordare, abbiamo fatto una pessima partita, non creando occasioni da rete. C’è da dire che abbiamo anche subito un gol in fuorigioco con mezzo tiro in porta, questo ci dà la consapevolezza che abbiamo mantenuto solidità. Con questa sconfitta, abbiamo un punto in meno rispetto al girone d’andata: l’idea è quella di pareggiare i punti, è chiaro che il mercato di gennaio sta contribuendo positivamente anche in termini numerici, ora soffriamo di meno le assenze.
El Ouazni sta giocando praticamente sempre, gli altri non hanno trovato spazio e condizione e non ci stanno dando quel qualcosa in più. Abbiamo fatto mercato per ampliare la rosa e dare più scelte al Mister, altrimenti avevamo a disposizione una rosa importante. 
Io sono ottimista, la settimana dopo Casarano è stata piena di riflessioni e analisi nei minimi particolari che abbiamo fatto con la squadra. Ci sarà un cambiamento in generale, che spero si trasformi in punti. Abbiamo parlato anche di questo: dobbiamo farne 23 su 27, consapevoli del fatto che possiamo perderne solo quattro, sperando ovviamente di fare meglio. Adesso pensiamo solo a concentrarci sulle partite e alla fine del campionato, il resto non deve minimamente disturbarci. Chi non è determinato può restare a casa. In settimana abbiamo fatto delle valutazioni, di cui tutti sono convinti, toccando qualcosa che prima non avevamo mai preso in considerazione. I cambiamenti si vedranno anche domenica, determinanti per dare una svolta. Si sta osando, stiamo cambiando istituzioni consolidate, è giusto rischiare nella vita. Ad oggi, noi non possiamo continuare così, non stiamo facendo male ma rischiamo di arrivare a perdere il campionato per uno o due punti, questo ci dispiacerebbe molto. Dobbiamo osare, sperando anche nella buona sorte”. 

Quanto possono aver influito le assenze in qualche prestazione negativa?

“Le squalifiche e gli infortuni hanno inciso in una sola gara, non di più. Abbiamo una rosa ampia e di livello, per esempio Cipolletta sarebbe inamovibile in qualsiasi squadra di Serie D, ma da noi fatica a trovare spazio. Le squalifiche e gli infortuni pesano relativamente. Certo, quando ci sono assenze pesanti si sente, ma a differenza di altri soffriamo di meno, questi sono i segreti di chi vince. Il Bitonto fa sempre la stessa formazione e, quando non la fa, cambia nettamente qualcosa; noi siamo sempre alle calcagna, pur avendola modificata più e più volte, significa che ce lo possiamo permettere.
Il valore di una squadra si vede quando si gioca con le squadre forti, non con le deboli. La gente pensa che con queste ultime si debba vincere sempre 4-0, ma non è così. Noi con le forti, come Taranto, Cerignola e Bitonto, abbiamo dimostrato il nostro valore: siamo avvantaggiati nell’affrontare questo tipo di gare. Nelle partite “facili”, invece, ci è mancata determinazione, nostro grosso limite. Non è qualcosa da giustificare, ma è una situazione che ho già vissuto altre volte, non è facile avere la consapevolezza di essere una grande squadra blasonata. Purtroppo con squadre come il Francavilla, il Nardò e l’Agropoli non è facile trovare risultato, undici guerrieri ti vengono addosso. Poi, è chiaro, le motivazioni che trovi giocando col Nardò sono diverse rispetto a quello che uno trova giocando col Cerignola. Noi a Casarano non abbiamo osato e infierito, altrimenti avremmo fatto l’1-0 e sarebbe finita 4-0. Ci siamo adattati al loro gioco e ha vinto chi ha fatto meno errori. Noi abbiamo pagato un mezzo errore, questa è la realtà”.

I black out nel gioco sono evitabili?

Essendo presidente, conosco tutte le dinamiche interne. Se mi mettessi al posto di un tifoso, ovviamente non potrei vedere nulla di tutto ciò. Non abbiamo un gioco brillante, e se in più non ci riescono quelle quattro cose da fare diventiamo anche brutti. L’organizzazione però è importante, siamo la seconda miglior difesa di campionato: se non sei organizzato, prendi molte imbarcate. 
Noi, ad esempio, quando abbiamo giocato con il Cerignola abbiamo creato di più e fatto meglio di loro, facendo solo un errore, con cui però abbiamo subito gol. Abbiamo giocato a Taranto e anche lì abbiamo avuto tre palle gol, concedendone solo una al 95′. Il Bitonto, che è primo e tutti i meriti di stare lì, a Cerignola non ha fatto nemmeno un tiro in porta, subendo quattro-cinque palle gol e strappando solo un punto. Noi come squadra abbiamo raccolto zero a Casarano concedendo quasi nulla, forse ci è mancata buona sorte, ma la squadra è ben organizzata. Se abbiamo concesso poco a Cerignola, Taranto e Casarano mentre il Bitonto ha subito sei-sette palle gol con due delle tre squadre citate, capisco subito che siamo ben organizzati. Purtroppo a volte non ci va bene, come a Casarano, come altre volte ci è andata bene negli ultimi scampoli di partita”. 

Immagine in evidenza: Calcio Foggia 1920 (YouTube)