Pari e patta tra i salentini ed il Cagliari di mister Ranieri. Le due squadre si spartiscono dolci e Carboni nel match dell’Epifania. Al gol di Gendrey, il primo per il francese in A, replica Oristanio bravo a beffare proprio Falcone, nel secondo tempo in cui il Cagliari sale in cattedra. Il Lecce doveva chiuderla prima perché le occasioni le ha avute, soprattutto una con Krstovic che ha calciato male senza prendere la porta.
Ma il pareggio è sostanzialmente giusto. I ragazzi di Roberto D’Aversa chiudono l’andata a 21 che per chi si deve salvare è un ottimo risultato, il Cagliari a 15, tre in meno di quelli che aveva preventivato Ranieri. Ma la squadra, praticamente con soli 11 uomini, ha retto bene. Non c’era un cambio per gli attaccanti.
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Lecce-Cagliari 1-1
Il Cagliari parte più forte e cerca Petagna ma poi il Lecce viene fuori. In un clima decisamente difficile perché continua a piovere con raffiche. Al 20′ Oudin taglia bene una punizione lunga e Scuffet mura Gonzalez che era sbucato dall’altra parte. Al 13′ il Lecce (Pongracic su Petagna) regala una punizione favorevole al Cagliari ma Viola la calcia male sulla barriera, Nandez fa peggio. Non è facile giocare, tanti errori, molte seconde palle, c’è sostanziale equilibrio. Al 15′ il siluro di Oudin finisce sul palo, i giallorossi diventano più pericolosi e il Cagliari soffre sulle palle inattive.
Infatti al 31′ il corner velenoso di Oudin trova il più piccolo di tutti, Valentin Gendrey, che salta sopra Augello e segna di testa il suo primo gol in A. La reazione dei sardi è un tiro di Petagna, alto. Dossena becca il giallo su Krstovic che si muove molto bene, ma al 38′ potrebbe chiudere la gara ancora su un errore di Augello da calcio d’angolo. Il suo tiro attraversa tutta la porta e Gonzalez non riesce a intervenire. Ancora pericolo per il Cagliari allo scadere su una grande apertura di Kaba, Gallo mette dentro Augello manda in angolo rischiando l’autogol. La squadra di Ranieri in evidente difficoltà, soprattutto davanti dove manca di concretezza e precisione. Mentre il Lecce appare molto solido.
Articolo a cura di Giovanni Pirillo