Basta mi avete stufato: Hamilton sbatte la porta a Maranello | Errore colossale del team

Lewis Hamilton

Lewis Hamilton (Shutterstock foto) - www.lagoleada.it

Un’annata che non sta seguendo le aspettative previste: serve un’inversione di rotta urgente. I tifosi sono stufi di attendere

La data del 1° Febbraio 2024 ha segnato un punto di svolta sostanziale nel mondo della Formula 1, soprattutto andando ad esaminare l’ultima decade del motorsport. In quella stessa data Lewis Hamilton annunciava il suo addio alla scuderia Mercedes.

Dopo 11 anni e 6 dei suoi 7 mondiali complessivamente conquistati in carriera, ottenuti proprio alla guida delle monoposto del team teutonico, ma con sede a Brackley, si interrompeva uno dei binomi più gloriosi della F1 moderna.

La scelta relativa alla prosecuzione del futuro, se possibile, è parsa ancor più incredibile: Hamilton ha scelto di legare il suo nome alla Scuderia Ferrari, unendosi a Charles Leclerc per andare a formare una delle coppie, quantomeno sulla carta, più interessanti che si siano viste negli ultimi anni.

Ed ecco spiegato il grande fermento e le elevatissime aspettative che l’intero ambiente del “Cavallino Rampante” hanno immediatamente dimostrato di evidenziare nei confronti della Scuderia e dei suoi condottieri, coltivando la speranza di poter tornare immediatamente a competere per il tetto assoluto del mondo.

Un “englishman” a Maranello

Allo stato attuale, dopo 13 GP disputati, il pilota britannico occupa la sesta posizione nella graduatoria dei piloti per numero di punti racimolati, accomodandosi appena fuori dalla top 5. Di certo non un risultato terribile, seppur ridimensionato rispetto non soltanto alle aspettative dell’incandescente tifoseria rossa, a secco di titoli dall’ormai lontanissimo 2007, ma anche alle prodezze a cui lo stesso Lewis ci aveva abituato durante i suoi oltre dieci anni in Mercedes.

I migliori risultati, a parimerito, raggiunti da Hamilton alla guida della SF-25 sono stati tre quarti posti, tra Imola, Spielberg e la sua Silverstone, nella penultima gara disputata; il nativo di Stevenage resta ancora a secco di podi, testimonianza chiara di un’annata che non si sta svolgendo esattamente secondo i piani.

Hamilton nella sua monoposto
Hamilton nella sua monoposto (Shutterstock foto) – www.lagoleada.it

Un’annosa questione

Nel corso dell’ultimo Gran Premio del Belgio, che peraltro ha visto Lewis insignito del riconoscimento come “Driver of the Day” dopo aver compiuto una sensazionale rimonta, che lo ha condotto fino al settimo posto finale, Hamilton ha riscontrato problemi soprattutto durante le fasi terminali della gara a causa di un quantitativo insufficiente di carburante rimasto all’interno del serbatoio.

E’ proprio un team radio chiamato dallo stesso pilota, poi rapidamente diffusosi anche sui social network, in cui il classe 1985 lamentava l’impossibilità di attaccare per via della poca benzina residua, chiedendo se fosse in grado di continuare a “spingere” o meno. Ed ecco arrivare la risposta, a distanza di mezzo giro dalla richiesta, di Riccardo Adami, che ha categoricamente ribadito: “Restiamo dove siamo”. Un problema, fortunatamente, occorso durante gli ultimi giri, che non ha limitato Hamilton nel raggiungimento del traguardo, ma che si aggiunge alla moltitudine di situazioni non propriamente fortunate e clementi che hanno visto come protagonista il pilota inglese. Lo scrive DNA F1.