sabato, 12 Ottobre, 2024

Foggia, Capuano: “Orgoglioso di essere qui. Tutti dovranno sudare la maglia”

Foggia, mister Capuano prima dell'Avellino: "Rispetto per l'Avellino, ma niente paura". Il DS Roma: "Il gruppo è sempre stato unito"

Quest’oggi, sabato 28 settembre alle ore 12:30, il nuovo tecnico del Foggia Ezio Capuano e il DS Domenico Roma sono stati a disposizione dei media in conferenza stampa di presentazione e pre gara Avellino-Foggia presso la Sala Stampa A. Fesce. Ecco, di seguito, tutte le loro dichiarazioni.

Roma: “Ci tenevo a ringraziare mister Brambilla per il lavoro che ha svolto e perché è un ottimo professionista, ma purtroppo come sappiamo questo mondo è legato a soprattutto ai numeri e purtroppo i numeri in questo momento non ci hanno dato ragione. Anche se sono scelte dolorose, volevo dare comunque un saluto a mister Brambilla. Al contempo oggi inizia un nuovo corso, o meglio è iniziato ieri, con l’arrivo del nuovo tecnico, quindi tenevo a nome mio e della società a dare il benvenuto a mister Ezio Capuano, che sicuramente non ha bisogno di presentazioni, non ha bisogno di essere presentato: è un professionista, un fine conoscitore del del nostro girone e del calcio in generale. Abbiamo deciso di puntare sulla sua esperienza, sul suo carisma e sulla sua voglia di tornare a Foggia, che ha espresso più volte. Do il benvenuto a Mister Capuano, penso che da questo momento in poi credo che sia giusto che la scena sia tutta a sua favore“.

Capuano: “Prima di iniziare la conferenza stampa, col cuore voglio ringraziare chi mi ha dato la possibilità di lavorare a Taranto: sono stati due anni stupendi. Grazie a tutto il popolo tarantino per l’amore e la fiducia che ha riposto nei miei confronti, altre parole sono superflue. Taranto è stata parte della mia famiglia e lo sarà fino a quando io sarò in vita, non solo calcisticamente: sono stati due anni stupendi, fatti di grandi sacrifici ma veramente è stato qualcosa di meraviglioso. Non dimenticherò mai tutto quello che mi è stato dato e quello che io ho dato, c’è l’eleganza di uscire di scena ma la grande classe è quella di non ritornare: quando si arriva in un’età avanzata e matura non si commettono degli errori che si fanno in fanciullezza oppure quando uno è meno maturo. Oggi sono fiero e orgoglioso di essere l’allenatore del Foggia, ma non potrò mai dimenticare quello che mi è stato dato e quello che ho fatto per il Taranto. Ripeto, c’è una grande eleganza nella vita che è quella quando si esce di scena, ma la grande classe secondo me è quella di non ritornare. È inutile dire che Foggia rappresenta una piazza importante: io sono per le grandi piazze, vengo da piazze come Taranto, Avellino, Messina, Potenza, Modena… A me piace la grande piazza e dove si vive in base al risultato della squadra per tutta la settimana. Foggia l’ho voluta io, con l’onestà che mi contraddistingue: avevo degli approcci importanti perlomeno con altre tre squadre, ma quando ha chiamato il Foggia… Cinque anni fa sapete tutti com’è andata a finire, quindi non voglio rimembrare il passato: oggi sono qui e spero di dare grandi soddisfazioni a chi mi ha scelto, dunque ringrazio il presidente Canonico, il direttore Roma, il direttore Belviso e tutti coloro i quali hanno spinto affinché io venissi a Foggia. Sicuramente non è una posizione bella, c’è tanto da lavorare ma sono convinto di avere una buona squadra e quindi di poter rialzarci nel più breve tempo possibile. Il mio impegno è quello di cercare di ottenere i risultati: chi andrà in campo dovrà rispettare la maglia e uscire sempre con la maglia bagnata“.

Capuano: “Ogni allenatore che è fermo e che magari pensa di aver fatto bene l’anno precedente, come credo io, pensa a tre-quattro squadre e non a tante. Logicamente, le squadre che purtroppo vanno in difficoltà uno le vede e io vi assicuro che Foggia era fra queste tre o quattro; quando sono stato chiamato, c’è stato un approccio e sono stato convinto del progetto, tutto è successo dopo il Giugliano. Sono venuto a vedere la partita e magari forse ho anche sbagliato, ma speculare sul nome di Capuano è molto facile. Sicuramente ho fatto un errore, ma io in quel momento non sapevo di essere allenatore del Foggia: io abito a Pescopagano, a quaranta minuti da qui, mi sono detto di voler andare a vedere una partita importante. Dopo la chiamata, ho capito di aver fatto una ca**ata, ma sono andato a vedere una partita come la vanno a vedere tutti; dopo anni e anni è meglio non rispondere a nessuno, penso che il silenzio sia la migliore risposta. Sono stato chiamato quasi nell’immediatezza, circa un’ora dopo finita la partita, ci siamo visti il giorno dopo. C’erano delle situazioni burocratiche, perché io non ho fatto nessuna risoluzione col Taranto, avevo due anni importanti che parlando di lordo contavano centinaia di migliaia di euro. Non ho chiesto un euro di buona uscita, ma ho usufruito di questa risoluzione unilaterale facendo anche il disimpegno all’INPS e mi sono liberato senza passare proprio per il Taranto: non so quanti allenatori l’avrebbero fatto, ma io sono questo. Anche su questo hanno speculato in tanti, ma uno deve essere forte con sé stesso e avere sempre la dignità: la verità emerge alla lunga. Il giorno susseguente non ho potuto fare allenamento perché dovevamo espletare queste pratiche; non ho fatto nessuna risoluzione con il Taranto, io mi sono dimesso sfruttando l’Articolo 8 delle NOIF, rinunciando a tutti gli emolumenti e non so quanti l’avrebbero fatto. Sono fiero, orgoglioso e contentissimo di essere qui ed essere l’allenatore del Foggia“.

Capuano: “Avellino e Foggia sono due squadre forti che non meritano questa classifica. Hanno grandi difficoltà, ma sono due squadre forti. Io ho preso la squadra da 48 ore e cercato di dare qualche concetto, la mia bravura spero che sia quella di non portare una fase di confusione perché in un giorno puoi fare poco e nulla, ma sono convinto di avere dei giocatori forti e quindi di poter impattare la gara. Sono due squadre forti, ma che in questo momento sono in grande difficoltà. La classifica non mente mai, l’episodio se sei forte te lo porti a favore, altrimenti tutti contro“.

Roma: “Se ci troviamo in questa situazione, sicuramente ci sono stati degli errori, che possono essere miei, del mister, dei calciatori… Se ci troviamo in questa condizione, sono errori condivisi: da qualcuno è nato tutto, perché credo che la rosa sia stata allestita in maniera funzionale a quello che erano le richieste del tecnico. I risultati non sono venuti per mille motivi, perché il calcio è fatto di episodi, momenti e situazioni. Se avessimo portato a casa tre-quattro punti che avremmo probabilmente meritato, oggi non ci saremmo trovati in questa condizione. Sicuramente ho le mie colpe, condivise con tutti come i meriti, in una struttura societaria, dal magazziniere al presidente. Creando una rosa, si punta sempre a prendere il meglio che sia funzionale alle richieste di un allenatore, questa è una rosa che secondo me può giocare con più moduli e situazioni, ma non entro mai nelle specifiche del tecnico, non chiedo nemmeno la formazione anche se poi naturalmente guardando tutti gli allenamenti riesci a carpirla. Per quanto riguarda la costruzione della rosa, sinceramente non riesco a colpevolizzarmi, ma si può sempre migliorare: la forza di ognuno di noi è migliorarsi anche quando le cose vanno bene, figuriamoci quando le cose non stanno andando come tutti quanti avremmo auspicato e ci saremmo augurati“.

Capuano: “Seguo sempre tutte le partite, nell’ultima il Foggia è stato anche sfortunato negli episodi. Ho visto una squadra volitiva e bene allenata, ringrazio Brambilla perché ho visto un gruppo bene allenato e disposto al lavoro; ringrazio chi mi ha preceduto perché fa parte della mia indole, magari c’è qualche allenatore che subentra e dimentica di tutto, quelli io li chiamo fenomeni. Un allenatore deve essere un professionista serio e io ringrazio Brambilla perché la squadra è predisposta al lavoro e bene allenata, sicuramente qualche problema c’è perché abbiamo preso dieci gol in tre partite. Dobbiamo cercare di ricompattarci e organizzarci un po’ meglio nella fase difendente, dando dei codici, anche se è troppo presto ma spero di incidere nell’immediato futuro. Penso, inoltre, che poche squadre in questa categoria abbiano un potenziale offensivo come il nostro: c’è bisogno di tempo però non è che ne abbiamo tanto, siamo quartultimi in una zona playout, preoccupante, da cui dobbiamo cercare di uscire al più presto per poi scalare. Nel presidente ho visto una persona entusiasta e distrutta, perché è normale quando investi tanto, non fai mancare nulla ai giocatori e poi non arrivano i risultati. Ho visto una persona con tanto entusiasmo, dispiaciuta e che ha creduto ciecamente in me: questo mi inorgoglisce e carica di responsabilità, cerco e spero di ripagare la fiducia che mi è stata data“.

Capuano: “Ogni allenatore deve sopportare, io vengo da momenti in cui ho sopportato l’inverosimile non meritando. Devo cambiare sicuramente e portare le mie idee poco alla volta, perché se vado immediatamente a inculcare tutto quello che voglio porto una fase di confusione. Col tempo, sicuramente, i giocatori dovranno adeguarsi a quelle che sono le mie idee calcistiche e io dovrò essere bravo nell’entrare nella loro mente, dove penso di avere delle qualità importanti enfatizzando le caratteristiche di ognuno di loro per arrivare a un risultato“.

Capuano: “Il 4-2-3-1 è un sistema di gioco con vantaggi e svantaggi, come lo sono il 3-5-2 o il 3-4-3… Non ho mai giocato col 4-2-3-1, non mi piace tanto, perché hai quattro appoggi fuori e
appoggi fuori e c’è una fase di disquilibrio secondo me notevole. A me piace più una fase di equilibrio, la copertura dell’ampiezza: il 4-2-3-1 è un bel sistema di gioco, ma lo accantonerò, così diamo un vantaggio anche a Biancolino
(ride, ndr.)… Non giocherò con questo sistema di gioco“.

Capuano: “Staff? Al momento ho due professionisti molto seri che collaborano, in più ho portato qualche mio collaboratore. Le mie origini? La mia generazione nasce a Pescopagano, poi mio padre si è trasferito a Salerno perché insegnava e noi tre figli nasciamo a Salerno, ma sono Lucano di Pescopagano da generazioni. Vivo oggi a Pescopagano e sono fiero e orgoglioso di essere del mio paese, ci sono molto attaccato e sono felice di darvi lustro, amo il mio paese e lì sono molto seguito. Il Foggia ha avuto come sponsor “Banca Popolare Cooperativa di Pescopagano”, il presidente era Summa di Potenza mentre Casillo era il presidente del Foggia ed era il maggiore azionista della banca“.

Capuano: “L’anno scorso penso di aver fatto un capolavoro calcistico, siamo arrivati secondi sul campo giocando 3-4-3 e 3-4-2-1 e non con un 3-5… Traguardi che si possono raggiungere? Ho voluto io l’annuale con opzione, ma quell’opzione sicuramente comporterà automaticamente il secondo anno. Il mio obiettivo è lavorare ogni giorno e migliorare la classifica senza pormi limiti, questa è una buona squadra“.

Capuano: “Indisponibili? Recuperano Parodi e Carillo, perdiamo Ercolani che è squalificato. Gli altri sono tutti a disposizione, qualcuno magari ha qualche acciacco ma ho l’imbarazzo della scelta. Millico? Sì, è disponibile“.

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Capuano Foggia
Immagine in evidenza: il nuovo allenatore del Calcio Foggia 1920, Ezio Capuano – crediti foto: canale ufficiale YouTube Calcio Foggia 1920 (frame da video)

Foggia, Capuano: “Cercherò di incidere il più possibile caratterialmente” | Roma: “Gruppo coeso, di bravi ragazzi”

Capuano: “Conosco tutti i giocatori di questa rosa, volevo portarne a Taranto quest’anno sei-sette. A Taranto avevo costruito una buona squadra in ritiro, avevo cercato Zunno, Tascone, Salines… Non conosco bene magari qualche giovane. Ho la conoscenza dei giocatori, ma ora dobbiamo conoscerci e ci vuole un pochettino di tempo: sicuramente questa è una squadra che può giocare con diversi sistemi di gioco. Non muovo mai la difesa a tre, quindi 3-5, 3-4-2-1, 3-4-3… Questo sarà il Foggia di Capuano, detesto un pochettino la difesa a quattro“.

Capuano: “Sento qualcuno che dice che Capuano sia stato bravo con le squadre forti, ma non so quante volte ne abbia avuto, ma ho trasformato in forti squadre normali o in normali poco accreditate, grazie ai ragazzi, alla società e a tutti. Il Taranto dello scorso anno era una grande squadra, però erano tutti giocatori riciclati, giocatori in cui io credevo ma in una fase di crepuscolo che io ho riportato a essere giocatori forti, tant’è che Taranto ha fatto sei-sette plusvalenze, cosa difficile in Lega Pro. Non dimenticherò mai la squadra e Taranto, parte della mia famiglia. Questa squadra, probabilmente, nei singoli è una delle squadre più forti che ho allenato negli ultimi anni. Siamo forti in attacco e un po’ corti dietro per giocare a tre o a cinque: davanti siam tanti, anche forse a centrocampo e con le coppie esterne, ad esempio Vezzoni con Felicioli, anche se uno è piede entrante, oppure dall’altra parte Salines-Silvestro… Dietro siamo un po’ corti a livello numerico, perché passi a giocare da quattro a cinque, davanti siamo tanta roba“.

Capuano: “Millico è a disposizione e per me è uno dei giocatori più forti di tutti e tre i gironi: se non gioca a grandi livelli, la colpa è solo sua. Per me, Millico è uno dei giocatori più forti in assoluto, poi giocava o non giocava a me non deve interessare… Sono arrivato e si è azzerato tutto: Millico è disponibile e se non diventa un grande giocatore, vuol dire che devo smettere di fare l’allenatore perché vuol dire che non incido. Lo prendo in una stanza e lo spacco, perché quando un giocatore è forte devono emergere le qualità dello stesso, quando invece uno si rinchiude son deboli tutti. Millico per me è un lusso per la categoria, è un giocatore del Foggia e domani è disponibile: può fare il raccattapalle, può fare cento minuti, può subentrare… Non mi interessa perché prima non giocava, qui c’era un grande allenatore e una persona. Ho parlato con Millico? Io non parlo ma determino, sicuramente a qualcuno qualche parola in più la devi dire… Con lui ho parlato“.

Capuano: “Avellino è un’altra piazza dove ho avuto l’onore di allenare e a cui sono legato: ad Avellino e Potenza ho conosciuto le persone che voglio più bene nella mia vita, come a Taranto. Il calcio è emozione e commozione, ti fa conoscere tanta bella gente; Avellino è stato un periodo della mia vita molto bello, anche lì penso di aver inciso andando in un momento di grande difficoltà, forse il più brutto della storia recente dell’Avellino. Arrivò sul finire la famiglia D’Agostino: presi una squadra in grande difficoltà e la portai ai playoff, uscendo in uno 0-0 con la Ternana che era una squadra faraonica. Avellino per me è stato qualcosa di importante e ogni qualvolta ci ritorno onestamente c’è qualcosa di bello, come quando ritornerò a Taranto. Non si può dimenticare, chi dimentica non conosce i valori della vita. L’Avellino è una squadra molto forte in grande difficoltà, però quelle squadre vanno affrontate perché sono come animali feriti, quindi è molto più difficile affrontarli. L’Avellino è una squadra importante, come la mia“.

Capuano: “Cercherò di incidere sul lato caratteriale, dando il meglio di me stesso, così come di entrare nella mente dei giocatori, avendo penso la loro disponibilità. Avendo rivisitato tutte le partite del Foggia, vedendo gli episodi, lavorando veramente ininterrottamente con lo staff, speriamo di intervenire al più presto sulle perplessità. La classifica è l’unico vero comune denominatore, il resto è tutta aria fritta: noi oggi abbiamo la squadra ha preso più gol, questo è andato incontrovertibile e inconfutabile, da lì dobbiamo partire“.

Capuano: “Se possono coesistere in qualche modulo due tra Murano, Santaniello e Sarr? Certo, in un 3-4-1-2, in un 3-5-2, mentre in un 3-4-3 fanno un po’ fatica. Emmausso è un giocatore forte che va addestrato, possono coesistere tutti ma l’importante è attenersi a quello che dice l’allenatore, altrimenti c’è anarchia. Qualsiasi giocatore che non segue quelle che sono le direttive dell’allenatore non vestirà mai questa maglia: le responsabilità saranno mie perché io metterò la squadra in campo, io sceglierò chi va in campo, però loro dovranno adeguarsi e se non avranno le caratteristiche non giocheranno. Non penso che Emmausso e Millico non possano giocare insieme, a prescindere dal fatto di avere giocatori fortissimi come Orlando e Zunno“.

Capuano: “Insidie con l’Avellino? Tante, perché loro hanno tutti giocatori forti. Non so se recupereranno Patierno, ma hanno Vano, Gori, Redan, D’Ausilio… L’Avellino è una squadra forte e in difficoltà, è una squadra che rispetto illimitatamente: non dovrà farci paura, però il mio rispetto per l’Avellino è altissimo perché anche a loro basterebbe una scintilla per sbloccarsi e fare cinque-sei vittorie consecutive. Hanno anche tanti giocatori bravi fuori, però hanno una rosa così forte che possono sopperire“.

Capuano: “Io non voglio fare proclami verso i tifosi, il mio impegno è quello di far onorare la maglia e per questo do la mia parola d’onore come ho fatto dovunque sia stato: chi non è in grado di farlo o chi non ha la voglia, non vedrà mai il campo. Chi non rispetterà la maglia, scomparirà dal mio progetto tecnico“.

Roma: “Ho letto e si è sentito di un gruppo malato o spaccato. Il gruppo di ragazzi è dedito al lavoro, è assolutamente coeso e non c’è nessuna spaccatura. Abbiamo avuto degli infortuni tutti sullo stesso ruolo che hanno anche creato disagi nella creazione di una squadra, perché contemporaneamente sono venuti a mancare Da Riva, Tascone e Danzi a centrocampo, magari se avessimo avuto infortuni in ruoli differenti avremmo subito meno queste conseguenze. Non ho mai visto una squadra che non ha corso realmente, perché durante la settimana io ero sempre presente: la squadra lavorava sempre tanto e l’ha confermato anche il mister, che era atleticamente e ben allenata sotto gli aspetti fisico e tecnico. In determinati frangenti siamo stati molto sfortunati, però purtroppo il calcio poi è fatto di numeri e i numeri hanno condannato purtroppo il proseguo dell’avventura di mister Brambilla, eccellente professionista, gran lavoratore e uno di quegli allenatori di cui secondo me sentiremo parlare. In questo momento storico le cose sono andate come non avrebbero dovuto, perché dopo aver subìto dieci gol, essere quartultimi in classifica a cinque punti qualcuno avrebbe dovuto pagare ed era giusto che pagasse l’allenatore. Non ho mai avuto la sensazione di una squadra poco motivata. Millico? Ogni allenatore ha una propria gestione di tutti i calciatori in rosa: Millico era uno dei venticinque in rosa, nessuno può andare a dire a un allenatore chi deve giocare, chi no o come poter impattare sul calciatore. Il gruppo è sempre stato coeso, di bravi ragazzi e grandi lavoratori. Purtroppo è andata così“.

Capuano: “Avellino, Taranto e Potenza nelle prossime gare? Sono le piazze a cui sono rimasto più legato, che vado a incontrare in rapida successione. Sono legato a queste tre piazze, ma quando si scende in campo rappresenti Foggia, rappresenti una storia importante: ti concentri solo ed esclusivamente sulla tua squadra, sicuramente dal punto di vista prettamente emotivo sono stato non fortunato“.

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Immagine in evidenza: il nuovo allenatore del Calcio Foggia 1920, Ezio Capuano, insieme al Direttore Sportivo Domenico Roma – crediti foto: canale ufficiale YouTube Calcio Foggia 1920 (frame da video)

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