Calcio Foggia

Qual è l’aspetto psicologico del Foggia adesso?

I rossoneri sono usciti dalla Coppa Italia al secondo turno, per mano dell’Avellino (qui la cronaca del match per sapere com’è andata). Per il Foggia questo significa potersi concentrare sul campionato al 100%. Servono, tuttavia, gli giusti stimoli e soprattutto ritrovare la serenità necessaria per uscire dalla fase buia.

Il Corriere dello Sport, nella sua edizione odierna, analizza proprio l’aspetto psicologico che sta vivendo ora la formazione allenata dal mister Mirko Cudini, a partire dal fatto che il ‘Foggia-2’ che ha mancato l’appuntamento al Partenio ma, la stessa formazione (quella non titolare), aveva invece fatto c’entro un mese fa contro il Sorrento, sempre in Coppa Italia.

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Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Sorrento (Coppa Italia Serie C 2023/24) – crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE VIETATA)

L’aspetto psicologico del Foggia: l’analisi

Si pensa in particolare alla grinta e alla determinazione che era stata sfoderata in casa contro il 5-0 rifilato al Sorrento nel primo turno, una merce rara di questi tempi in casa rossonera, scrive CdS, “Cudini aveva mandato in campo un undici privo di titolari, se si eccettua la presenza di Embalo che dal 1′ era alle prime battute del suo cammino in rossonero”. Contro l’Avellino c’erano però anche Salines, Peralta e Vacca anche se quest’ultimo ha giocato meno dall’inizio dei primi due, specifica il Corriere che spiega come la differenza in campo l’abbia fatta lo spirito di squadra “appena accennato e il fuoco sacro che quel Foggia aveva e che quello attuale ha evidentemente smarrito, scrive il quotidiano sull’edizione odierna.

Per il Corriere dunque si tratterebbe anche di un crollo di condizione psicologica, uno dei fattori che ha causato il dietrofront della formazione di Cudini. “Il recupero psicologico dovrebbe essere la prima azione da attuare per provare a rimettersi in corsa per il vertice della classifica. Ce n’è ancora di tempo”, scrive CdS che cita gli errori di Dalmasso tra i pali “due e abbastanza decisivi”, scrive il quotidiano, spiegando come questi “non possono che non inquadrarsi nello scenario di un gruppo smarrito, che ha bisogno di ritrovarsi cominciando dall’armonia e dagli stimoli da ritrovare nello spogliatoio”.

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