Altro che buon lavoro: la Ferrari crolla definitivamente in Austria | Il dato parla chiaro

Monoposto Ferrari SF-25

Monoposto Ferrari SF-25 (Ferrari foto) - www.lagoleada.it

Il weekend austriaco della Ferrari non evidenzia il migliore dei risultati. Persa la gara, arena anche un record storico

La Rossa di Maranello si trova correntemente ad occupare il terzo posto in graduatoria per quanto concerne la classifica costruttori, tenendo conto proprio dei punti racimolati nel corso dell’ultimo GP, disputato in Austria.

Per un neofita o un non esperto della Formula 1 potrebbe trattarsi, apparentemente, di un risultato non di certo malvagio. E di fatti stiamo attenzionando un buon piazzamento, inferiore, però, a quelle che erano le aspettative di inizio anno.

La Ferrari si presentava ai nastri di partenza potendo vantare di una coppia che sulla carta appariva e continua ad apparire fenomenale. Da una parte il “predestinato” Charles Leclerc, ancora a caccia del suo primo personalissimo successo nel principale circuito, affiancato, dall’altra, dall’eterno Lewis Hamilton.

E’ inevitabile pensare che tifosi e addetti ai lavori fossero convinti di aver raggiunto il binomio di piloti ideale, supportati da una vettura adeguata, per tornare ai fasti di un tempo, considerando che la conquista di un mondiale da parte di un corridore in tuta rossa manca dal 2007, ossia dal trionfo di Kimi Raikkonen.

L’attenzione ad ogni minimo particolare

Se è vero che i dettagli fanno la differenza, e che soprattutto quando si parla di sport agonistici ogni minimo secondo può fare la differenza, la scuderia di Maranello non si sta di certo facendo trovare impreparata sotto questo punto di vista. In termini di pit-stop, infatti, i meccanici in tuta rossa si stanno rivelando proprio nel corso del Campionato Mondiale correntemente in corso una delle eccellenze più impareggiabili dell’intera griglia, rivelandosi capaci di far registrare il tempo in assoluto più veloce di pit-stop sia nel corso del Gran Premio d’Australia, prima gara stagionale, sia in quella successiva, il Gran Premio di Cina dello scorso 23 Marzo.

Tempistiche che hanno, addirittura, attirato l’attenzione della FIA, che ha deciso di procedere con ulteriori approfonditi controlli per individuare eventuali anomalie nei pit, dato il sospetto relativo alla presenza di veri e propri automatismi rendenti il cambio gomme eccessivamente rapido, secondo quanto riportato da Fanpage. Alla fine, nulla di irregolare è venuto a galla, certificando, al contrario, l’impeccabile abilità dimostrata dai tecnici della scuderia emiliana.

Pit-stop
Meccanici Ferrari impegnati in un pit-stop (Shutterstock foto) – www.lagoleada.it

Il dato che sottolinea la complicata annata

L’unica notizia ardua da digerire non soltanto per gli addetti ai lavori, che si impegnano ogni weekend per dimostrare il miglior grado possibile di efficienza e affidabilità, ma anche per i supporters del Cavallino Rampante, è che nel corso della gara disputata la scorsa domenica nel Red Bull Ring di Spielberg, valevole per il Gran Premio d’Austria, oltre al dominio delle due McLaren rispetto ai piloti Ferrari al quale gli spettatori hanno potuto assistere nel circuito, la scuderia britannica con sede a Woking si è dimostrata capace di superare per record di velocità nei pit-stop proprio la squadra corse nostrana.

Infatti, nel corso del secondo pit stop del pilota australiano Oscar Piastri, secondo al termine della gara alle spalle del compagno Lando Norris, i tecnici hanno fatto registrare il tempo di 2.10, portando l’ambiente ferrarista a mangiarsi le mani, considerando anche quello che è stato il risultato finale del GP.