Il capitano della Juve, Giorgio Chiellini, ha espresso solidarietà per il difensore del Bahrain, arrestato in Thailandia lo scorso anno, lanciando su Twitter l’hashtag #SaveHakeem.
Tutto ebbe inizio nel novembre del 2012, quando il ragazzo venne arrestato con l’accusa di aver partecipato ad alcune sommosse nel 2011, pur avendo dimostrato di essere impegnato in un match in Qatar. Due anni più tardi, nel 2014 la sentenza: Al-Araibi venne ritetuto colpevole di un incendio a una stazione di polizia e condannato a 10 anni di reclusione.
Il giovane decise quindi di scappare in Australia dove gli venne riconosciuto il diritto d’asilo. Nel 2018 però, Hakeem scese di recarsi in Thailandia come meta per il suo viaggio di nozze e qui, all’aeroporto di Bangkok, il difensore classe ‘93 è stato arrestato dall’Interpol su richiesta del Bahrein.
In questi giorni il governo australiano sta rinnovando le richieste per il rilascio di Al-Araibi che deve affrontare altri due mesi di reclusione dopo l’udienza di lunedì. Anche Marise Payne, ministro degli esteri australiano, si è espressa sul caso: “Il governo australiano ribadisce il suo appello al governo thailandese affinché rilasci Hakeem al-Araibi in Australia. Entrambi i governi sono consapevoli dell’importanza di questa questione per il governo australiano e per il popolo australiano”. All’udienza di lunedì Al-Araibi è stato portato a corte a piedi nudi in abiti carcerari e con le gambe incatenate. E, davanti ai media e ai sostenitori ha gridato “Non mandarmi in Bahrein”.