Foggia, il minutaggio non è solo una scelta aziendale
Il minutaggio, per il Foggia, non è soltanto una scelta aziendale. Il Corriere dello Sport spiega la situazione
Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Sorrento (Coppa Italia Serie C 2023/24) - crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE VIETATA)
In vista di Foggia-Sorrento (qui vi diciamo dove vederla), il Corriere dello Sport – nell’edizione odierna – ha deciso di analizzare la questione legata al minutaggio del club rossonero che – nell’ultimo match – ha schierato in campo tre under e vale a dire Tonin, Vezzoni, Marino, in cui però Cudini ha mantenuto invariato lo schema anche nei cambi (abbiamo visto infatti Antonacci per Vezzoni e Martini per Marino).
Il tecnico resta quindi fedele al minutaggio dei calciatori nati dal 2001; “sistema che fa cassa per le entrate societarie“ – scrive CdS, dove vediamo però che variano le percentuali di calcolo (il punteggio infatti declina da 1.00 per i classe 2001 a 1.40 per i nati dal 2004 a seguire).
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Il minutaggio non è solo una scelta aziendale
Va detto però che, quella del minutaggio, non è solo una scelta aziendale. La rosa rossonera si struttura principalmente sugli under, specie poi a centrocampo dove su 12 ve ne sono ben 8 e cioè Martini (2004), Marino (2001), Pazienza (2006), Agnelli (2006), Fiorini (2001), Rossi (2003), Frigerio (2001), Vezzoni (2001), “Frigerio però attualmente fuori lista dal momento che il patron Canonico gli chiede prima di firmare il rinnovo di contratto che il giocatore valuta poco congruo” – si legge sul Corriere.
“Le scelte di Cudini sono in un certo senso obbligate“ – scrive CdS – dal momento che non ci sono cambi di altra anagrafe. Incidenza però maggiormente presente solo tra centrocampisti: i difensori sono quasi tutti over (tranne il 2001 Antonacci). Discorso analogo per gli attaccanti oltre a Tonin (2001) c’è Idrissou (2004).