Foggia, Delio Rossi: “C’è emozione. Mi ha sorpreso…”

Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Foggia Delio Rossi ha presentato la sfida di campionato con il Giugliano, in programma alle…

Delio Rossi

Immagine in evidenza: Delio Rossi - crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Foggia Delio Rossi ha presentato la sfida di campionato con il Giugliano, in programma alle 17.30 di domani: tutte le sue dichiarazioni.

“Che effetto farà tornare in panchina allo Zaccheria? Sicuramente non sarà una cosa facile per me e sicuramente c’è un turbinio di emozioni, fermo restando mi conosco e quando fischierà l’arbitro penserò solo ed esclusivamente alla partita. Direi una bugia se dicessi che è una partita come un’altra o un ritorno come un altro”.

“Che idea mi sono fatto della squadra dopo i primi giorni? Ho avuto una grande predisposizione da parte del gruppo, questo per me è basilare perché mi sembra abbiano voglia di lavorare, questo penso sia gratificante. Il risultato di Messina ci può dare autostima, fermo restando che c’è tanto da lavorare, però il problema è che il tempo è poco; il calcio sarebbe bello se non ci fossero delle partite durante la settimana e avessi tu più tempo per lavorare. Questa è una situazione in cui non puoi entrare a gamba tesa, devi cercare di dare sicurezza e aggiustare qualcosina, è quello che sto facendo perché c’è l’obiettivo domenicale soprattutto. Devi andare dosando, è chiaro che per il mio modo di intendere calcio siamo lontani, di questo sono convinto”.

“Per alzare i ritmi devi allenare, la condizione fisica per poterla elevare devi lavorare anche a secco e non basta lavorare solo una settimana, anzi c’è il caso di peggiorarla. Io non voglio migliorare la condizione fisica perché non ho questa possibilità, ma voglio dare qualche certezza tattica e di non perdere quel minimo di condizione che hai. Più passerà il tempo, più sono convinto la condizione fisica migliorerà anche la condizione fisica, se però sai stare meglio in campo e sprechi meno energie, soffri di meno, ho lavorato più su questo punto di vista che su quello fisico, su cui attualmente non posso incidere anzi posso peggiorare. A livello muscolare, già al cambio di allenatore, indipendentemente da un allenamento giusto o sbagliato, i muscoli sono abituati a quel regime, hanno uno stimolo diverso: ciò non significa che sia fatto meglio o peggio, ma devono riconoscere lo stimolo con un periodo di adattamento, per questo non puoi arrivare e stravolgere completamente, cosa che non ho fatto e non sarebbe stato giusto”.

“Intensità? La squadra è predisposta al voler lavorare. Tutti vorrebbero avere una squadra con corsa, aggressiva, intensa, tecnica e che sta bene in campo: a parole lo vogliono tutti, poi bisogna lavorare in quel senso e soprattutto partire dalla situazione attuale, anche perché se le cose andavano bene non è che cambiavano tre allenatori e chiamavano me a quattro giornate dalla fine, significa che c’è una situazione che non è andata per il verso giusto e devi porre rimedio. In tutti i viaggi devi fare un passo alla volta, non è che puoi cominciare a correre: a Messina abbiamo fatto il primo passo, questa settimana il secondo, adesso da domenica avrò una fotografia e vedremo se quello che ho proposto sarà recepito, ma se anche non fosse, io non mi abbatto perché fa parte del mio mestiere. Io non sono un imbonitore, che metto le mani e basta il mio arrivo a Foggia per risolvere un problema: mi sto adoperando e ce la farò, di questo sono convinto. Non conosco il gruppo ancora completamente: lo conosci nei momenti di difficoltà, non quando vanno bene, nei momenti di difficoltà devi vedere chi reagisce, chi no, chi va sotto stress, chi se la fa sotto… Domani avrò un’altra fotografia, mi auguro sia leggermente migliore rispetto a quella di domenica”.

“Che partita e avversario mi aspetto rispetto a domenica? Abbiamo visto il Giugliano, noi dobbiamo essere più padroni del nostro gioco indipendentemente dagli avversari ma tenendoli in considerazione. Non possiamo solo giocare a schermo contro gli avversari, ma migliorando il nostro livello di gioco mettendoci un chicco alla volta”.

“Recupera Petermann, dovrebbe fuori Di Pasquale con Vacca, oltre allo squalificato Di Noia? È quello che so anch’io, però sono cose che saranno comunicate dalla società. Di Noia è squalificato, Vacca… Stanno lavorando, anche i lungodegenti si sono messi a disposizione e stanno facendo il loro programma di recupero. Io devo pensare a quelli che ci sono, non a quelli che non ci sono”.

“Cosa mi ha sorpreso in settimana positivamente e negativamente? Mi ha sorpreso la predisposizione nel volersi mettere a disposizione, lo dico indipendentemente dai risultati, ne sarei convinto anche se avessimo perso a Messina o non facendo risultato domani. Ho la convinzione che questo gruppo è predisposto a mettersi a disposizione, quella è la base, altrimenti sarebbe inutile perdere tempo. Mi aspettavo un pizzico di serenità in più. Ci sono gruppi, l’esperienza mi dice, che se li sproni in una certa maniera ti danno una risultanza, altri devi supportarli tu: questo fa parte più della categoria dei secondi che non dei primi, ho questa sensazione. Se ad uno urli sempre nella testa e vedi reagisce in maniera negativa, forse devi trovare un’altra strada per avere una reazione perché c’è il caso che peggiori, non tutti sono uguali e questo fa la differenza. Conoscendo la passione ed il tifo, so che non è facile tifare anche magari se vedi che le cose non vanno bene, però questo secondo me fa la differenza nelle tifoserie: secondo me è giusto contestare e non incitare la squadra se vedi che non dà il massimo, se invece lo dà ma non ce la fa è un altro discorso, questo è quello che penso io in generale. Io facevo parte della prima categoria, più mi cazziavano più mi spronavano, ma non tutti siamo uguali”.

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Foggia, Rossi: “Non do per oro colato…”

“Ho parlato con tutti e ascoltato tutti, ma l’esperienza mi dice di vedere coi miei occhi e toccare le cose con mano. Ho fatto l’errore di dare per scontato certe cose o partendo da basi e mi è andata sempre male: io devo sentire le cose, molte volte mi è stata riportata una cosa che non corrispondeva l’80-90% delle volte rispetto a quello che si è verificata, in senso positivo o negativo. Ogni volta che vado a lavorare in una società ascolto tutti, ma non do per oro colato quello che mi dicono, devo toccare con le mie mani. L’esperienza mi ha detto questo”.

“Rapporto col Presidente? Il Presidente mi ha messo a capo dell’Area Tecnica, quindi sono suo Responsabile. Io sono un dipendente della società, nella scala gerarchica sono dopo il Presidente ed il Direttore Sportivo. Ho chiesto al presidente di mettermi a disposizione un gruppo, farmi lavorare e poi fare le valutazioni che vuole, in quest’ambito devo avere carta bianca. Nell’Area Tecnica posso incidere solo di lavoro, ma mi conosco: non posso sperdere energie in telefonate, conferenze perché questo mi porterebbe via tempo. Ho sentito il Presidente dopo Messina e ieri sera, con alcuni presidenti non mi sentivo nemmeno due volte l’anno: lui sa che se ha bisogno sono sempre pronto a dargli disposizioni. Adesso c’è lui Presidente, ma la squadra non è sua, mia o dei calciatori: la squadra è di chi gli vuole bene, noi la gestiamo in questo momento. Molte volte si fa l’errore di pensare che la squadra sia nostra, però lui mi ha messo a capo dell’Area Tecnica: io sto facendo il massimo per lui perché è il Presidente del Foggia, per fare il meglio possibile devo far sì che il Foggia possa giocare un buon calcio e ottenga qualche risultato, questo per me è importante. Questo è il mio rapporto che ho col Presidente: non sono uno che va a cena e fa telefonate, non sono quel tipo di allenatore, non l’ho mai fatto”.

Regole comportamentali? Devo dire che sono stato fortunato, però io in una settimana tutto questo caos non l’ho visto. Magari certe volte un po’ di disorganizzazione, ma non ho visto caos, però io mi conosco: se non va ad interferire col mio lavoro, per me può stare chi vuole nello spogliatoio, basta che non interferisca col mio lavoro anche perché so cosa faccio e propongo. Nel momento stesso in cui mi accorgessi che ci sono delle situazioni o persone che possano ledere me o il Foggia, sono io che intervengo, ma non ho questa sensazione. Sono solo concentrato al lavoro di campo: a me interessa ci siano i calciatori, gli altri non mi interessano a meno che non ledano il mio modo di lavorare”.

Chiave di volta della partita col Giugliano? Andare in campo e cercare di essere, sia tecnicamente che tatticamente, superiori al Giugliano; la chiave tattica la dico domani dopo la partita. Io sono un tirocinante, non il padrone, devo ancora capire certe cose, la verifica la avrò sempre durante la partita: questa settimana ho proposto qualcosa, domani avrò una verifica e sarà un’altra fotografia per vedere dove andare mettere ulteriori tasselli. Può darsi ci sia un peggioramento e torneremo indietro, significherebbe che ciò che ho proposto magari devo farlo in un’altra maniera. Molte volte si vive di step ed il risultato non è frutto di quello che dimostra il campo: alla lunga sì, sul breve certe volte rischi di sbagliare”.

“Giudizio sulle parole di Nicolò Sciacca (ex allievo di Rossi che ha detto che per tornare in alto servono investimenti, programmazione e strutture ndr.) sulla Gazzetta del Mezzogiorno? Sono abituato a commentare ciò che dico io, non quello che dice un altro. La domanda va fatta a lui, non a me. In linea generale posso essere d’accordo su un discorso generale, ma io devo commentare le parole di un’altra persona. Le cose non si ottengono per caso, se vuoi puntare in alto devi avere tutte queste caratteristiche, questo è un discorso generale che non vale solo a Foggia”.

“Chiusura del cerchio con ruolo alla Alex Ferguson? Già l’accostamento mi sembra blasfemo… Nella mentalità inglese l’allenatore ha anche un budget, una persona è allenatore e Direttore Sportivo a 360°: in Italia non funziona così, sei responsabile della tua Area Tecnica e poi se ti chiedono consigli su un giocatore glielo dai, ma non sei colui a spendere soldi alla società. Mi piacerebbe diventare come Ferguson, forse non ho più l’età!”.

“Mi auguro domani il Giugliano non segni negli ultimi minuti. So che siete proiettati molto sul futuro, ma io lo sono molto sul presente perché il futuro lo ipoteco solo con quello che faccio sul presente. Io non so neanche la classifica di Serie C, perché non ha senso guardare gli altri e non sapere cosa faccio io: io sono deputato a fare il meglio possibile giorno dopo giorno, poi tireremo una linea e ci comporteremo di conseguenza. Io sono arrivato da sette giorni e mi devo fare il quadro di tutto, non è così semplice. Una cosa alla volta, piano piano, qualcosa di buono tiriamo fuori”.

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Immagine in evidenza: mister Delio Rossi – crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE RISERVATA)