I messaggi tra Gallo e Canonico prima della Juve Stabia

Nicola Canonico Foggia

Immagine in evidenza: il presidente del Calcio Foggia 1920, Nicola Canonico - crediti foto: Calcio Foggia 1920

Nella conferenza stampa di questa mattina, tenutasi alla Sala Ricevimenti MariGiò e trasmessa in diretta dall’emittente locale FoggiaTV, Fabio Gallo ha voluto chiarire alcuni punti in seguito alle sue dimissioni.

Continua a leggere LA PARTE PRECEDENTE della conferenza. CLICCA QUI! Di seguito il tecnico ha voluto chiarire il significato di vivacchiare. Vediamo le sue parole.

Nicola Canonico
Il presidente del Calcio Foggia, Nicola Canonico

Fabio Gallo: “Domenica mi ha scritto prima della partita”

“La squadra è competitiva, quindi vuol dire che l’allenatore ha il diritto di fare le scelte che deve fare. Alle 13:24 di domenica pomeriggio ho ricevuto un messaggio da Canonico, ‘Ciao Mister, ho letto la formazione mi auguro che non sia come quella di Francavilla‘. Rispondo ‘Presidente, la formazione è quella che ti ho detto ieri, io ho fiducia‘. E lui mi scrive ‘Tu sei il mister‘. ‘Esatto, le responsabilità sono mie’. La frase ‘Tu sei il mister‘ è figlia di una chiacchierata verificata venerdì, dopo la semifinale persa dopo i rigori. Faccio un passo indietro, torniamo con l’aereo giovedì, arriviamo allo stadio alle 13:00, io mi fermo fino alle 16:00 a visionare la Juve Stabia. Alle 16:00 vado verso casa con la macchina e ricevo una telefonata da Sapio che mi dice che sono convocato alle 17:00 allo stadio perché lui e Milillo mi devono parlare” – spiega Gallo.

“Nel frattempo mi anticipa situazioni tecniche del perché di certe scelte, perché non ho fatto questo, perché non ho fatto quello. Dopo 10 minuti che ascolto, dico queste parole, perché sono anzianetto e gli dico ‘Quindi cosa vi devo rispondere?‘. Loro mi guardano e mi dicono ‘Io sono l’allenatore quindi ogni decisione tecnica e di mia competenza’. Mi dicono ‘Ti chiamerà il presidente per dirti anche lui queste cose’. Alle 21.30, non avendo ricevuto nessuna chiamata, chiamo io il presidente ma non mi risponde e ‘Ciao mister ti chiamo domani’. Il giorno dopo venerdì nel pomeriggio mi chiama Canonico e mi ribadisce queste cose dette il giorno prima dicendomi ‘E’ chiaro che se tu rispondi che sei l’allenatore non abbiamo niente da dirci‘. Gli dico ‘Come vuoi, se l’allenatore sono io decido io’. Mi fa ‘Quindi non accetti il confronto?‘ e gli dico ‘No, io accetto il confronto ma sei te che non ascolti‘. La telefonata è brusca e spigolosa nei primi 20 minuti, dopo di che ci rendiamo conto che forse bisogna abbassare i toni e andiamo sotto gli aspetti tecnici-tattici. Premetto, il presidente ha tutte le facoltà di confrontarsi e chiedermi. Ieri in un passaggio nella conferenza stampa dice che il presidente deve fare il presidente e il direttore sportivo il direttore sportivo. Io aggiungo l’allenatore deve fare l’allenatore” – conclude.

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