Foggia, Gallo: “Se potessi giocherei io, ho le p*lle vere”

Immagine in evidenza: Fabio Gallo - crediti foto: pagina ufficiale Facebook Calcio Foggia 1920
Foggia, il commento di mister Fabio Gallo in conferenza stampa al termine della gara di campionato persa 2-0 con la Gelbison.
“Sarebbe stato presuntuoso pensare che bastasse il cambio d’allenatore per svoltare così velocemente. Ritengo che nei primi trenta minuti la squadra sia stata sufficientemente bene in campo, abbia creato delle situazioni tali da poter essere in vantaggio ma non le abbiamo sfruttate bene. Già gli ultimi dieci minuti del primo tempo la squadra non mi è piaciuta, abbiamo iniziato a calciare lungo – cosa che io non ho chiesto – e alla prima difficoltà questa squadra è ritornata ai problemi che avevo notato guardandola a video prima di arrivare qui. Bisogna lavorare, tirarsi su le maniche, bisogna che tutti se la sentano di affrontare una missione difficile perché, l’ho già detto ieri, giocare a Foggia tanto è bello ma tanto è difficile. Io vorrei giocarci, perché ho le p*lle vere e quindi devono dimostrarmi tutti che meritano di giocare nel Foggia, altrimenti si fa qualcosa di diverso“ – ha detto Gallo.
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Foggia, Gallo: “C’è molto da lavorare. Tutte le partite sono importanti”
“C’è molto da lavorare, l’ho detto: al 35′ la squadra ha iniziato a fare troppa fatica, non abbiamo più mantenuto le distanze, cosa che invece la squadra nei primi trenta minuti ha fatto bene, siamo stati corti e reattivi sulle seconde palle. Nel secondo tempo, alla prima occasione che abbiamo subìto abbiamo preso gol e la squadra lì è ripiombata nel passato e quindi c’è da lavorare.
Siamo terz’ultimi in classifica, mi han chiesto di lavorare e di aiutare questi ragazzi a tirarsi fuori: non ho giocato in nove o in otto, ho giocato in undici e chi ha giocato ha provato a dare tutto. Tre su quattro giocatori della difesa di oggi erano titolari nella difesa dell’anno scorso. È un fatto mentale, atletico, di concetti, di cattiveria, di p*lle che bisogna tirare fuori fino alla fine, perché le partite durano cento minuti e qui abbiamo ricevuto una lezione da una squadra su cosa vuol dire giocare in Serie C e lottare su ogni palla.
Secondo me oggi era molto importante, perché vale tre punti come quella di sabato e quella di sabato vale tre punti come quella di oggi, tutte le partite sono importanti, non ce n’è una più importante dell’altra, c’è il blasone della squadra che affronti, ma il blasone non fa punti“ – conclude.