La bella favola del Leicester targata “Made in Italy”
Quella bella favola, di cui anche noi italiani ci siamo innamorati. La favola del Leicester che vinse la Premier League nel 2016, sotto la guida di Claudio Ranieri. Un sogno realizzato grazie a Vichai Srivaddhanaprabha, il patron thailandese, rimasto ucciso dopo che il suo elicottero è precipitato fuori dallo stadio.
Omaggiamo il presidente ripercorrendo quella cavalcata trionfale firmata da Ranieri; l’allenatore delle “volpi” fu un vero e proprio tassello capace di unire il Regno Unito e lo Stivale sotto il segno del calcio. Un’impresa con cui il tecnico romano tenne incollati alla tv migliaia di tisofi e appassionati di calcio in tutto il mondo. Un miracolo che, nel Bel Paese, ricorda tanto le gesta di Osvaldo Bagnoli quando riuscì a vincere lo scudetto col Verona nel 1985, oppure ancora quando Vujadin Boskov trionfò con la Samp nel 1991. Un miracolo reso possibile da Srivaddhanaprabha.
Vichai arrivò in Inghilterra con un sogno
Quello che tutti i giornali riportano come il cognome del patron, “Srivaddhanaprabha”, è in realtà un’onorificenza concessa alla famiglia di Vichai, che in realtà si chiama Raksriaksorn, dal re di Thailandia. Vicahi aprì a Bangkok, nel 1989, il primo duty free aeroportuale King Power. Giunse in Inghilterra nel 2010, seguito da una carovana di imprenditori asiatici, e rileva la proprietà delle Foxes da Milan Mandaric, tycoon serbo-statunitense. L’anno dopo Vichai ne diventa il presidente.
L’ascesa: dalla “Serie B” alla storia
Le volpi, al momento di essere rilevante, militavano nella Championship (la serie B inglese). Dopo l’eliminazione nelle semifinali play-off del 2013, contro il Watford, il Leicester (guidato da Nigel Pearson) centrerà la promozione nel 2014, approdando in Premier League. Le Volpi, trascinate dall’attaccante Jamie Vardy, tornano così in Premiership dopo dieci anni. Vichai promette di fare grande il Leicester, promette di illuminare la squadra con “luce di gloria progressiva”. E così è stato.
Tra i tifosi però c’è ancora tanta diffidenza; il Leicester fatica in Premier, nonostante l’esperienza di Esteban Cambiasso, arrivato dall’Inter del Triplete. Nella stagione però, le Volpi si rendono protagoniste di alcune imprese, come lo spettacolare 5-3 in rimonta inflitto al Manchester United. Poi le Foxes precipitano all’ultimo posto. Riusciranno a salvarsi grazie ad un fantastico finale di campionato, vincendo 7 delle ultime 9 partite. Soltanto grazie a un sorprendente finale di campionato con 7 vittorie in 9 partite.
“Welcome Mr. Ranieri, we believe in you!”
La salvezza, tuttavia, non salva il tecnico Pearson che viene esonerato lasciando la panchina a Claudio Ranieri. Il mister romano non ha precedenti felici nella penisola inglese: nel Chelsea infatti venne rimpiazzato da Josè Mourinho. Il suo essere mite e pacato lo porteranno alla vittoria, qualità che faranno di Claudio il “Normal One” (Mour si fa chiamare “Special One”). In carriera Ranieri ha una salvezza col Parma nel 2007, uno scudetto sfiorato con la Roma nel 2010 e poi il flop con la Nazionale greca nel 2014. Vichai però gli concede un’altra chance e Mr. Claudio la coglie al volo conquistando un titolo che sembrava impossibile anche per i bookmakers.
Segno indelebile nella storia del calcio
Il Leicester è atomico, è un mostro inarrestabile, capace di fare a pezzi i big del calcio britannico. Non una cavalcata calcistica come tante ma un’autentica impresa capace di conquistare tutti il mondo del calcio. Srivaddhanaprabha ce l’ha fatta: le volpi sono nel massimo bagliore della “luce di gloria progressiva”.
Grazie, Presidente. Grazie per averci emozionati tutti, grazie per aver permesso al nostro Claudio di sfoggiare il suo valore e di fare grande, in questa impresa, anche il nome dell’Italia.