Usain Bolt aveva un sogno nel cassetto: giocare a calcio da professionista. Lo ha realizzato e ha siglato anche la sua prima rete, anzi, una doppietta nella sua prima partita da titolare con i Central Coast Mariners, nell’ultima amichevole prima dell’inizio dell’A-League.

Il sogno di Bolt

Il velocista, otto volte medaglia d’oro, ora “in pensione”, spera di ottenere un posto in squadra per questa stagione, che inizierà ufficialmente venerdì 19 ottobre, nel caso dei Mariners il 21 ottobre contro il Brisbane Roar. “Sono ansioso di essere un ‘marinaio’, di fare del mio meglio e entrare a tutti gli effetti in squadra” ha detto a fine partita, ribadendo come sia felice in Australia, e come sia voglioso di “mostrare al mondo che sta migliorando” – dice il giamaicano.

Bolt lo aveva quasi anticipato in un’intervista prima della gara: “Sono felice di poter avere questa possibilità e poter dare il meglio di me stesso. Penso che questa partita sarà decisiva in quello che il club deciderà di fare della mia carriera, quindi per me è una partita molto importante. I miei movimenti e il tocco di palla sono molto migliorati, ho imparato come posizionarmi e dove posizionare la palla.

Il suo profilo gol da professionista. Notevole se si pensa che il giamaicano ha iniziato a calcare il campo da appena un anno: palla profonda del compagno, sportellate con il difensore, protezione della palla e infine colpo di mancino preciso sul primo palo. Il secondo gol è stato fortuito: difensore e portiere avversario che si scontrano e Bolt ne approfitta, piazzando il pallone in rete. Doppietta e classica esultanza del velocista.
Il trentaduenne, detentore dei record mondiali di 100 e 200 metri, aveva fatto la sua prima apparizione con i Mariners nell’amichevole del 31 agosto, giocando solamente 20 minuti. Nella gara del 18 settembre invece, un’altra amichevole, ha giocato per un intero tempo contro i North Shore Mariners. Ma fino ad ora Bolt era stato “utilizzato” più come uomo immagine anche se adesso le cose sembrano cominciate a cambiare.
NB: questo articolo ha utilizzato varie fonti tra le quali “La Gazzetta dello Sport”.