Zeman si racconta a Fanpage: il suo calcio, il Foggia, la voglia di smettere
C’è aria di polemica nelle parole taglienti e intelligenti che Zeman ha usato nell’intervista rilasciata alla nota testata Fanpage. Tra i diversi temi toccati, l’allenatore del Foggia non ha avuto paura di toccare tasti dolenti, di fare nomi e cognomi, di parlare di verità scomode.
Prima di tutto le parole sul Foggia e la voglia di allenare: “È una piazza che vive di calcio, la gente si interessa, a me interessa dare qualche cosa alla gente e qua si può fare se uno lavora e riesce a fare quello che vuole”. E riguardo il termine “Zemanlandia”, afferma: “Bisogna parlare di Foggia Calcio, della squadra che ha fatto quello che ha fatto ed è stato un peccato che sia finito. Ma quattro anni in Serie A sono stati un lusso. Visto che cambiano tante cose, io mi auguro che ci tornerà di nuovo“.
Iniziano poi le parole rivolte verso i nemici da lui considerati da sempre antisportivi. Una prima nota si può evincere quando, parlando dei talenti da lui scovati, afferma:” Magari c’era qualcun altro che non è riuscito ad arrivare in alto, ma in alcuni casi non per colpe sue”. E a questo va aggiunta la sua dichiarazione successiva riguardo la Juventus e l’idea della Superlega:” Non mi piace. Io penso che il campionato nazionale ha il suo interesse e faccia da richiamo a tanta gente che lo segue. Se si levano 4-5 squadre, non ha più molto senso“.
Al tecnico Boemo poi viene chiesto un pensiero sulla polemica doping dei suoi anni:” o ho parlato prima di abuso di farmaci. C’era gente che prendeva 20 pillole al giorno, non penso che chi fa sport ne abbia bisogno. Poi è venuto fuori che c’era doping vero. È stato tutto prescritto, come spesso accade qui, e si è chiusa la storia. In generale, le statistiche dicono che l’Italia è il paese più dopato del mondo in percentuale. C’è qualcosa che non va e non si riesce a risolvere. Parlo di sport in generale, non soltanto di calcio“.