Il Brescia ha licenziato Balotelli: “Scommessa persa”

Adesso è davvero finita. Nella serata di ieri il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha dato mandato al proprio legale, l’avvocato Mattia Grassani, di spedire a Mario Balotelli la lettera di licenziamento.

La decisione è maturata nel tempo ma molto ha inciso l’atteggiamento di Supermario che non si presenta alle sedute di allenamento da metà maggio e avrebbe presentato anche dei certificati di malattia. Balotelli riceverà la lettera di Cellino nella giornata di oggi.

Balotelli – Brescia, una scommessa persa

La decisione di Massimo Cellino arriva dopo una lunga serie di situazioni negative, tra assenze agli allenamenti e il certificato medico con i 6 giorni di prognosi per gastroenterite.

La scommessa Balotelli l’ho persa di brutto. Io l’ho tentata, il resto l’ha fatto Mario. Ho pensato che le condizioni ci fossero tutte, niente da fare. Mario vive al di sopra delle regole, oppure con regole tutte sue, gli dici una cosa e lui ne fa un’altraNella vita contano i fatti, non le parole.Siamo quello che facciamo, non quello che diciamo o che scriviamo. La verità qui e’ una sola: la squadra ha preso una strada, Mario un’altra. Queste le parole di Cellino.

Il ct Diego Lopez: “Gli avevo dato la fascia di capitano”

“Pensavo che giocando nella sua città potesse dare tanto. Aveva tanto da dare, ma doveva fare di più, molto di più. I fatti sono questi. Quindi è normale che sia deluso. Per Mario mi sono speso molto, ma da lui pretendevo e pretendo altrettanto” – dice il ct del Brescia.

“Cosa non ha funzionato? Io credo che ognuno sia padrone del proprio destino, ma non a parole. Con i gesti. Mario si allena da solo perché i suoi compagni hanno fatto un percorso che lui non ha fatto. Era facoltativo, va bene, ma il gruppo ha preso una strada e lui un’altra” – aggiunge Lopez.

Scomparso: “Su Zoom non si è mai fatto vedere”

“Su Zoom, durante la quarantena, non si è fatto vedere. Anche se lui dice di stare bene, non è al livello dei compagni. Ora deve recuperare, punto. Ha ancora 30 anni, non 40. Dipende da lui. E’ padrone del suo destino. Ma così, no. Serve un’altra testa – aggiunge Lopez che parla poi del percorso del Brescia e della salvezza:

“Credo che sia molto difficile, ne sono e ne siamo consapevoli. Però il nostro obiettivo è fare più punti possibile, dobbiamo pensare solo a noi stessi. Un risultato porta a un altro. Proviamoci. Brescia è stata fra le città più martoriate dal dramma del Covid ma io credo non vadano mescolate le cose. Ci vuole molto rispetto per quanto è successo, per chi ha sofferto davvero. Dobbiamo giocare per noi stessi, per la maglia, per i tifosi, perché è il nostro lavoro. Ma non confondiamo i piani. Il pallone è una cosa, la vita un’altra.