Totti lascia la Roma: “La società non mi ha mai coinvolto nelle scelte”
Ore 14:01 – Totti entra in sala stampa. L’attesa sta per finire, ecco le parole del Capitano.
Ore 14:02 – Totti: “Ringrazio il Presidente del CONI Malagò per avermi dato questa possibilità di parlare in questo posto bellissimo. La comunicazione è un po’ meno bella: alle 12:41 del 17 giugno 2019 ho mandato una mail al CEO della Roma dove scrivo un po’ di parole, un po’ di frasi per me impensabili, inimmaginabili. Ho dato le mie dimissioni con l’AS Roma, speravo che questo giorno molto brutto e pesante non arrivasse mai, ma viste le condizioni, era inevitabile. Non ho mai avuto la possibilità di lavorare nell’Area Tecnica della Roma. Voglio solo il benessere della Roma, i giocatori passano, gli allenatori passano, le bandiere no. Non è stata colpa mia prendere questa decisione”.
Ore 14:06 – “Ho sempre messo la Roma davanti a tutto, la mia seconda casa. Prendere questa scelta è stato difficile, ho sempre voluto portare ad alti livelli la Società e la città”.
Ore 14:08 – “Non ho mai avuto la possibilità di esprimermi, non sono mai stato coinvolto nel progetto tecnico. Il primo anno ci può stare, ma al secondo… Non ci siamo mai trovati l’uno con l’altro, sapevano le mie intenzioni e la mia voglia di dare tanto a questa società. Mi tenevano fuori da tutto”.
Ore 14:09 – “Devo solo ringraziare i tifosi della Roma, c’è sempre stato un reciproco rispetto sia in campo che fuori. Posso dire loro solamente di continuare a tifarla, mi rattrista vedere la mia squadra in difficoltà. I tifosi giallorossi sono diversi dagli altri per passione, voglia e amore per la squadra, talmente grandi che non potranno mai finire. Continuerò a tifare Roma, è un arrivederci, non un addio. Tenere Totti fuori dalla Roma è impossibile. Prenderò altre strade, ma la Roma potrà sempre contare su di me”.
Ore 14:13 – “Potrei fare molte cose ora. Ciò che voglio fare, sarà quello che effettivamente mi sento di fare. Non c’è un colpevole del mio addio, avevamo fatto un percorso ma non è stato rispettato, quindi preferisco salutare”.
Ore 14:14 – “Tutti sappiamo che hanno voluto che io smettessi di giocare. Avevo un contratto di sei anni, sapevo che sarebbe stato diverso. Di promesse ne sono state fatte tante, ma mai mantenute. E’ normale che poi col passare del tempo giudichi, valuti, anch’io ho un carattere e una personalità. Ciò che mi chiedevano di fare lo facevo per il bene della Roma, ma qualcuno non voleva…”.
Ore 14:16 – “Il pensiero fisso di alcune persone è stato quello di levare i romani dalla Roma, è sempre prevalsa la verità, sono sempre riusciti ad ottenere quello che volevano. Gli americani hanno sempre voluto metterci da parte, ci sono riusciti alla grande”.
Ore 14:18 – “Il rapporto con Franco Baldini non c’è mai stato e mai ci sarà per diversi motivi. Uno dei due doveva uscire, e mi sono fatto da parte io, perché troppi galli a cantare non servono all’interno di una società. Troppe persone mettono bocca in troppe cose: se ognuno facesse il suo sarebbe tutto più facile. Era tempo perso parlare con gente così, non ci sentivamo a vicenda, l’ultima parola spettava sempre a Londra”.

Ore 14:20 – “Tutti sappiamo i problemi reali della società, soprattutto per il Fair Play Finanziario. Perciò si vendevano sempre i più blasonati, ma bisognava dire la verità. Quando dissi una volta che la Roma sarebbe arrivata quarta o quinta e che la Juventus avrebbe vinto lo Scudetto a gennaio/febbraio, mi definirono un incompetente. Io sono abituato a dire la verità, ad essere sincero, non posso stare qua dentro”.
Ore 14:23 – “Per me pesa tantissimo non stare in contatto con la società. Quando le cose vanno male, non trovi punti di riferimento, e si danno problemi alla squadra. Io l’ho detto e ripetuto molte volte che il Presidente Pallotta deve essere più sul posto, quando i giocatori e tutti gli addetti ai lavori vedono il capo lavorano come devono lavorare, altrimenti fanno un po’ come gli pare”.
Ore 14:25 – “Se io ho preso questa decisione, è perché non ho potuto fare niente, avrei voluto solo capire di più, anche nelle decisioni, magari su un calciatore… Poi tutti sbagliano, ma avrei voluto capire. Ci metto sempre la faccia, soprattutto quando le cose vanno male”.
Ore 14:26 – “Ho girato spesso vari Paesi, vedi Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, e molti vorrebbero fare investimenti, ma fino a quando non vedo nero su bianco non ci credo… La Roma è stimata in tutto il mondo, e molti la vorrebbero prendere, ma non so di più. Fatto sta che io non ci sarò: mi sono messo a disposizione, ho cercato di dare e fare di più per la società, ma in due anni avrò fatto dieci riunioni… Mi chiamavano solo quando erano in difficoltà”.
Ore 14:30 – “E’ un arrivederci perché se un’altra proprietà mi chiamasse, tornerei. Quello che serve è una nuova reggenza. Oggi, per me, era meglio morire: per molti ero ingombrante, ma non hanno capito che non mi staccheranno mai dalla Roma”.
Ore 14:32 – “I soldi non mi sono mai interessati. Non ho chiesto di comandare tutto, volevo solo dare una grande mano con le vesti di Direttore Tecnico. Ma, se nominano l’allenatore, il Direttore Sportivo e non ti chiamano, allora è lecito andare via. Avrei sentito molti allenatori come Conte, Mihajlovic, De Zerbi, Gasperini, Gattuso ma non l’ho mai fatto. Ho sentito una volta Conte, il resto è fantascienza. L’unico che non avevo sentito era Fonseca, e hanno preso lui. Non tornerei con la stessa proprietà senza Baldini, quello che è fatto è fatto”.
Ore 14:35 – “Ringrazio pubblicamente il CEO Fienga, che è l’unico che mi ha dato fiducia e ha messo la faccia. Mi ha proposto di diventare Direttore Tecnico con lui, l’unica decisione che abbiamo preso insieme è prendere Ranieri, che ringrazio ancora, ha fatto il massimo, è un uomo vero, appena l’ho chiamato mi ha detto “Domani sono a Trigoria”, i romanisti devono essere fieri di lui. Ognuno è libero di dire ciò che vuole, ma non ho mai avuto un ruolo principale nelle decisioni”.
Ore 14:38 – “Fienga mi ha proposto di diventare Direttore Tecnico tre mesi fa, è quello che volevo fare. Ma, se ti mettono i bastoni tra le ruote con intoppi qualsiasi, lasci stare, non sono stupido. Se non avessi voluto Fonseca, da Direttore Tecnico la mia scelta non sarebbe comunque contata niente. Io sarei rimasto se mi avessero chiamato prima di scegliere l’allenatore e mi avessero interpellato, ma non è stato così. Io e Fienga abbiamo contattato Conte, l’unico che avrebbe potuto risvegliare la Roma. Conte ci diede l’OK, poi sono subentrati problemi e si è arenato tutto. Pallotta era felice”.
Ore 14:41 – “Non mi hanno mai chiesto pareri sull’addio di De Rossi. Già da settembre dissi ad alcuni dirigenti di dire subito che questo era l’ultimo anno di Daniele, è una bandiera che va rispettata, di non fare come avevano fatto con me che me l’hanno comunicato a due giornate dalla fine. Le cose vanno fatte subito, solo uno deve prendere decisioni. Da amico, avevo già avvisato Daniele che questo qui fosse il suo ultimo anno, gli ho dato molti consigli per fargli aprire gli occhi e il problema è arrivato… Non riesco a capire se la cosa è stata voluta da qualcuno oppure no, ma da quanto ho capito, evidentemente lo volevano…”.
Ore 14:44 – “Mai contattato Sarri, un pallino della società. Non so quali fossero gli obiettivi e le valutazioni della società: avrebbe fatto comodo se fosse venuto, ma era sotto contratto col Chelsea. Ma ora non conta più nulla, bisogna far trovare l’ambiente ideale per Fonseca, grande allenatore che ha fatto molto bene allo Shakthar e che spero continui a far bene anche a Roma”.
Ore 14:47 – “Conte non è venuto alla Roma perché voleva fare una rivoluzione, ma qui evidentemente non sarebbe mai stato possibile”.
Ore 14:49 – “Senza dubbio ora che sono libero andrò allo stadio, in Curva Sud. Anzi, ho un’idea migliore: prendo De Rossi, se non continuerà a giocare, e andiamo a vedere le partite insieme in Curva Sud”.
Ore 14:51 – “Da rimproverarmi non ho nulla, avrei solo voluto dare di più. Vorrei vedere la Roma ancora ad alti livelli”.
Ore 14:53 – “Nessuno meglio di me conosce Trigoria, ma non perché sono più bravo di tutti, ma perché ci sono cresciuto lì dentro. So gli spostamenti di tutti, dall’usciere o dal vicepresidente. Ma, se quando sei a pranzo, questo parla male di quello, quello parla male di quell’altro… Pensa quando non ci sto io!”.
Ore 14:54 – “Baldissoni è stato un dirigente della Roma. Mi ha direzionato, non so dove ma l’ha fatto… Ha l’importantissima carica di vicepresidente! (Risate in sala) Perché ridete?”.
Ore 14:55 – “Quando faccio partite di beneficienza nel mondo, loro sono al corrente di quello che faccio io, lo reputano importante perché porto la Roma nel mondo. Si lamentano delle vacanze? Anche i dirigenti le fanno, ma non li riconosce nessuno dove vanno! Tre giorni sono stato fuori, gli altri giorni ero a Trigoria a preparare il derby”.
Ore 14:57 – “Mi fido di De Rossi per il fatto delle email (articolo Repubblica ndr.), poi queste mail sono lì e non possono essere smentite”.
Ore 14:58 – “Sto dicendo quello che penso, ma mi sto tenendo molte e molte cose dentro… In due anni sia Pallotta che Baldini mi hanno telefonato poche volte. Se dovessero rimanere, auguro loro di vincere quello che vorrebbero”.
Ore 15:02 – “Malagò vorrebbe diventare Presidente della Roma? Lo so, se lo diventerà mi chiamerà e potrei tornare, avrei più fiducia e potere, me ne serve poco”.
Ore 15:06 – “Ho molte offerte da squadre italiane, una me n’è arrivata stamattina. C’è da pensare che molte cose le scoprivo tramite i giornali…”.
Ore 15:07 – “Ringrazio Pallotta per avermi dato la possibilità di rimanere alla Roma. Ho conosciuto molte cose che non avrei mai pensato di scoprire… Deve essere bravo a riconquistare la fiducia della gente riportando la Roma in alto”.
Ore 15:08 – “Ho parlato poche volte con Pallotta, mai di progetti e altro. L’ultima volta molto tempo fa”.
Ore 15:09 – “La data dell’annuncio è purtroppo casuale (coincidente con la vittoria dello Scudetto del 2001 ndr.)… Non pensavo dopo trent’anni di Roma di dire “Ciao Roma” davanti alla stampa”.
Ore 15:10 – “La Roma è la Roma, il resto non conta niente. Pallotta deve essere bravo a cambiare registro”.
Ore 15:11 – “Ho sentito Lorenzo Pellegrini, gli ho fatto i complimenti per la vittoria dell’Under 21 contro la Spagna via Instagram. Gli ho promesso molte cose, che spero possano avverarsi. E’ una persona pulita, che può far bene alla Roma e può dare tanto a questa società. E’ tifoso della Roma e sputerà sangue per la maglia. Fidatevi che, quando qualche calciatore o dirigente ride dopo una sconfitta, ti girano le palle. Se c’hai queste persone a Trigoria, non vai da nessuna parte: bisogna stare tutti uniti. Mancini è l’allenatore della Nazionale e deve essere bravo a portare l’Italia sul tetto d’Europa”.
Ore 15:14 – “Chi ha cacciato il cuore di Roma non sa niente della città, ma è quello che volevano. Alla gente che sta dall’altra parte del mondo arriva l’1% di quello che succede qui”.
Ore 15:15 – “Non ho nessuna rabbia, non vado contro nessuno. Se si paleserà la possibilità di rientrare in dirigenza con un’altra proprietà, sarò lieto di tornare e sarò dirigente a 360 gradi. E’ stata una decisione brusca dopo due anni di problemi”.
Ore 15:16 – “Non mi espongo più di tanto sulle decisioni prese o sulle future. Rispetto la tifoseria, nessuno mi ha tolto o mi toglierà il mio popolo. Di una possibile cordata che acquisterebbe la Roma non so nulla…”.
Ore 15:18 – “Mi hanno chiesto la scorsa stagione un parere su un calciatore, ma gliel’ho sconsigliato, non era adatto. Alcuni dirigenti erano scontenti, quasi arrabbiati. Io avrei preso un’altra scelta e probabilmente ci avrei azzeccato! E’ dell’Ajax. Monchi non l’ho più sentito…”.
Ore 15:20 – “Ho preso una posizione forte su Radja Nainggolan, nessuno l’ha fatto. Nelle altre società forti chi sbaglia paga, quando non c’è rispetto non si va da nessuna parte. Se sbagli, è ovvio e lecito che paghi”.
Ore 15:24 – “Non obbligo nessuno a venire a Roma, qua ci vieni solo se vuoi. Roma è bellissima per diversi motivi, il mare, la montagna e i tifosi della Roma, i più belli del mondo”.
Ore 15:25 – TERMINA LA CONFERENZA STAMPA.