George Weah allo sfascio: truffate decine di persone | Lo hanno arrestato immediatamente

George Weah

George Weah (Executive Mansion-Liberia foto) - www.lagoleada.it

Disavventura spiacevole per il Pallone d’Oro 95′. Molte persone avevano riposto fiducia e sono rimaste scottate

Se si pensa a George Weah non si può che associare immediatamente il suo nome alla leggenda del calcio africano. Il nativo di Monrovia figura, infatti, come uno dei campioni più grandi in assoluto provenienti dal “Continente Nero”.

George ha accostato il suo nome a top team di assoluta caratura internazionale, quali Chelsea, Monaco, Olympique Marsiglia e Paris Saint Germain, ma viene sicuramente ricordato prevalentemente per i suoi trascorsi nel Milan.

Il centravanti liberiano rimase in rossonero per 5 stagioni, tra il 1995 e il 2000, mettendo a referto 58 reti nel corso dei 147 gettoni racimolati, inserendo nel suo personalissimo palmarès, tra gli altri, anche il Pallone d’Oro, proprio nell’anno di avvio della sua avventura meneghina.

Ma anche dopo il ritiro dal calcio giocato, ufficializzato nel 2002, George non ha di certo fatto spegnere le luci dei riflettori sulla sua persona. Ciò si deve alla sua prolifica carriera politica, che lo ha visto ricoprire il ruolo di Presidente della sua Nazione, la Liberia, tra il 2018 e il 2024.

Una macchia indelebile

Il quotidiano FrontPageAfrica ha riportato la clamorosa notizia che inquadra la confessione di un uomo, da sempre molto vicino proprio al campione africano, dichiarante di aver truffato decine e decine di persone sino a raggiungere un ammontare complessivo di denaro realmente da far girare la testa. L’uomo in questione è il reverendo Emmanuel Nimely, Pastore personale di George Weah, nonché suo consigliere religioso tra il 2016 e il 2018, che si trova correntemente a svolgere il suo ruolo ecclesiastico presso la liberiana Forkay Klon, abitualmente frequentata, tra l’altro, proprio dal Pallone d’Oro 1995.

Nei suoi confronti è stato avviato un procedimento giudiziario da parte della Procura di Monrovia, in possesso di documenti attestanti crimini commessi nel corso del 2023 da Nimely, a danno degli appartenenti alla comunità del Seminario battista di Paynesville: ma cosa è effettivamente successo? Il reverendo avrebbe attirato a sé le masse promettendo ai fedeli la fornitura di un visto per raggiungere l’Australia, così da poter partecipare ad un programma fittizio, che prevedeva un percorso spirituale di “riconciliazione e pulizia spirituale“, ovviamente a fronte di una spesa da parte dei suoi seguaci.

Il Pastore Emmanuel Nimely
Il Pastore Emmanuel Nimely (Emmanuel Nimely Facebook foto) – www.lagoleada.it

Il lavoro delle autorità

Circa 87.300 dollari racimolati complessivamente, che però non sono mai stati utilizzati per portare a compimento i programmi annunciati: la situazione ha dunque condotto Nimely direttamente presso la Monrovia Central Prison, istituto penitenziario della Capitale liberiana. Responsabilità, peraltro, ammesse senza alcun tipo di problema dal reverendo dinnanzi alla corte, anche se, a detta sua, le spese sostenute per l’ottenimento dei visti sarebbero effettivamente avvenute e l’unica defezione sarebbe stata rappresentata dal mancato rilascio dei promessi visti, oltre che dall’impossibilità per Nimely di restituire il denaro a chi glielo aveva consegnato.

La Procura di Monrovia ha condotto una serie di indagini che hanno portato a comprendere come l’organizzazione fondata dal Pastore del campione liberiano, la Global Spiritual Cleansing Peace & Reconciliation Organization, sia già stata protagonista di campagne fraudolente, specificamente per quanto concerne l’organizzazione di progetti verso l’estero che, in realtà, non esistono affatto.