Sinner è stato graziato: pandemonio nel Tennis | Inflitta squalifica di 10 anni

Sinner in azione (Depositphotos FOTO) - lagoleada.it

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Questa squalifica ha portato il tennis a vivere una situazione complicata, e sicuramente ad alcuni tennisti è andata anche bene.

Nel tennis, come in ogni sport, ci sono regole da rispettare. Ma quando si violano gravemente i codici etici o si è coinvolti in truffe, scommesse o doping, le sanzioni possono essere durissime. Alcune squalifiche hanno fatto storia, più per la loro durata che per la notorietà dell’atleta.

Ci sono casi in cui i tennisti sono stati fermati per decine di anni, spesso per match-fixing o combine. In questi episodi, la Tennis Integrity Unit non fa sconti: le pene arrivano anche a 20 o 25 anni, di fatto equivalenti a un’espulsione a vita.

Altre squalifiche riguardano invece il doping, con sospensioni da due a quattro anni. In alcuni casi famosi, come quello di Maria Sharapova, la pena è stata ridotta dopo appello, ma l’impatto sull’immagine resta comunque pesante.

Queste sanzioni, soprattutto le più lunghe, servono come monito. Non solo per punire chi ha sbagliato, ma per proteggere la credibilità del tennis, uno sport dove la trasparenza e il fair play restano pilastri fondamentali.

Una situazione complessa

Nel tennis, l’idea di uno sport pulito, tutto dritti, rovesci e fair play, può incrinarsi all’improvviso. Basta scoprire che un risultato è stato truccato, che un punto è stato venduto, che qualcuno ha giocato con il punteggio… ma non per vincere. Il match-fixing è una piaga silenziosa, subdola, e purtroppo tutt’altro che rara. E quando si scopre un caso, le conseguenze sono pesanti.

Alexis Musialek, tennista francese che aveva toccato il numero 255 del ranking ATP, lo sa bene. Nel 2023, come riportato da Ubitennis, era stato radiato a vita per 39 violazioni del regolamento anti-corruzione, tra cui la manipolazione di ben 9 incontri tra il 2016 e il 2018. L’accusa, condotta dall’ITIA, parlava anche di ostruzione alle indagini. Una sanzione durissima, di fatto la fine della sua carriera.

Sinner impegnato in una sfida (Depositphotos FOTO) - lagoleada.it
Sinner impegnato in una sfida (Depositphotos FOTO) – lagoleada.it

Che cos’è successo?

Due anni dopo quella decisione shock, qualcosa si è mosso. Come riportato da Ubitennis, il 24 giugno 2025 il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha rivisto il caso, accogliendo solo in parte il ricorso presentato da Musialek. Risultato? Delle 39 violazioni contestate, 16 sono state annullate. Una vittoria a metà, che però non cambia molto nella pratica.

Infatti, la radiazione è stata convertita in una squalifica lunga dieci anni, valida retroattivamente dal 5 agosto 2023. Tradotto: Alexis potrà rientrare in campo solo dal 5 agosto 2033. Una data così lontana da sembrare quasi irreale. La multa da 50.000 dollari è invece rimasta intatta (Fonte: Ubitennis). Una situazione che Sinner può capire benissimo.