Il Milan e la Serie A con il Foggia: dopo il ritiro è finito in loschi giri | Arrestato con l’accusa di truffa

Illustrazione del Foggia Calcio 1981-1982 (Wikipedia sconosciuto) - lagoleada.it
E’ stato un ottimo calciatore ed ha giocato in Serie A, eppure dopo aver smesso le cose non sono andate proprio alla grande.
Non tutti gli ex calciatori riescono a mantenere lo stesso tenore di vita dopo il ritiro. Finita la carriera, si trovano spesso a fare i conti con la realtà: niente più stipendi milionari, meno attenzioni, e un vuoto difficile da colmare.
Molti hanno gestito male i guadagni, investendo in attività sbagliate o affidandosi a persone poco affidabili. Altri, invece, hanno semplicemente smesso di guadagnare ma hanno continuato a spendere come se nulla fosse cambiato.
Ci sono anche casi più delicati, in cui subentrano problemi psicologici, dipendenze o depressione. Il passaggio da un’esistenza piena di obiettivi a una vita “normale” può essere destabilizzante, soprattutto se non ci si è preparati in tempo.
Per questo oggi molte federazioni e associazioni spingono per programmi di supporto agli atleti dopo il ritiro. Perché il talento in campo non basta a garantire un futuro sereno fuori dal gioco.
Un ex campione nei guai
A volte, la vita dopo il calcio può prendere pieghe impreviste. È il caso di Mauro Bressan, uno che in carriera aveva indossato maglie importanti come Como, Milan, Fiorentina, e che tutti ricordano per quel gol incredibile in rovesciata in Champions League contro il Barcellona. Ma i riflettori si sono spenti, e con il tempo è arrivata anche una storia ben diversa da quella scritta in campo.
Il 1° giugno 2011, la squadra mobile di Como ha bussato alla sua porta per notificargli un’ordinanza di custodia cautelare. Tutto legato a un’indagine molto ampia sul calcioscommesse, condotta dalla procura di Cremona. Bressan è finito dentro uno dei filoni principali, tra i primi nomi noti coinvolti in un caso che avrebbe travolto diversi ambienti del calcio italiano. Una di quelle notizie che fanno rumore, soprattutto perché nessuno se lo aspettava da lui.

Cos’è successo?
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti (fonte: La Provincia di Como, 2011), Bressan non era un semplice scommettitore, ma avrebbe avuto un ruolo attivo nell’organizzazione delle puntate su partite truccate. In particolare, veniva descritto come “promotore, organizzatore e accanito scommettitore”. Le accuse erano pesanti: frode sportiva e associazione a delinquere.
Durante gli arresti domiciliari, però, Bressan ha sempre negato ogni responsabilità. Ha dichiarato che le sue scommesse erano fatte “alla luce del sole”, per puro passatempo, con somme modeste e documentabili. La FIGC lo ha squalificato per 3 anni e mezzo. Sul piano penale, nel 2015 si è arrivati all’accusa formale di associazione a delinquere, ma il processo si è chiuso senza una condanna, per intervenuta prescrizione.