Potenza, De Giorgio: “Col Foggia sarà gara particolare”

De Giorgio Potenza

Immagine in evidenza: mister Pietro De Giorgio - crediti foto: pagina ufficiale Facebook Potenza Calcio (frame da video)

Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Potenza Pietro De Giorgio ha presentato la sfida di Serie C – girone C con il Foggia, in programma alle 15:00 di domani, domenica 23 febbraio: tutte le sue dichiarazioni.

Sarà un ambiente particolare, ricordiamo quanto successo il 13 ottobre. Le due tifoserie hanno vissuto un dramma e si sono dimostrate molto mature, a livello umano credo abbiano avuto un comportamento esemplare. Sarà una giornata all’insegna di amicizia e rispetto, in campo dovremo avere un atteggiamento all’insegna dello sport, con una bella e corretta partita. Il Foggia è una squadra forte, che sta facendo molto bene nelle ultime partite e ha trovato equilibrio e una chiara identità, insieme a continuità di risultati. Foggia è un campo difficile, andremo lì con l’idea di continuare quanto fatto con la Juve: abbiamo ripreso un cammino a livello di prestazione, carattere e aggressività, dobbiamo continuare su questo filone e andare allo Zaccheria per fare la prestazione e tornare alla vittoria, perché non vincendo abbiamo perso un po’ di entusiasmo ma abbiamo tanta voglia di riconquistare i tre punti“.

Con Cerignola, Trapani e Crotone abbiamo spinto tanto per vincere ma non è andata bene. La cosa ci ha tolto un po’ di serenità, c’è tanto dispiacere: i ragazzi hanno fatto uno sforzo a livello mentale per stare lì su, anche abbastanza notevole. La flessione c’è stata ma la squadra si allena bene come sempre e a livello fisico stiamo bene, in questo momento ci manca un po’ il sorriso perché abbiamo necessità di vincere. Stiamo cercando la vittoria, il nostro campionato è straordinario, in crescita costante, anche i nuovi si sono inseriti bene; la squadra ha voglia di ricominciare a vincere, è ovvio che non ci sia l’entusiasmo proveniente da nove risultati utili consecutivi. Non vinciamo da quattro gare, la voglia feroce dei ragazzi di andarla a cercare ha fatto perdere un po’ il sorriso, che ritroveremmo appunto solo vincendo, cosa che dovremo fare domani“.

Non abbiamo avuto cali fisici, i dati sono buoni. La gara col Crotone è stata la più impegnativa di tutto l’anno, intensa e con più transizioni positive e negative, abbiamo avuto un altissimo dispendio energetico, più che col Cerignola. A livello fisico stiamo bene, due-tre giocatori hanno avuto una fisiologica flessione… Dispiace che ad avere avuto il calo fisico siano stati Alastra e Caturano, entrambi esattamente nello stesso periodo: perdere due giocatori così nello stesso momento incide, ma è un calo fisiologico che tutti i calciatori hanno. Loro due stanno facendo molto bene e hanno fatto di gran lunga sopra la media, un calo fisico di dieci giorni ci può stare: li sto rivedendo molto bene, sono fiducioso e quindi dico che oggi la squadra sta bene“.

Schimmenti lo abbiamo preso dalla Serie D, ci sta dando una grande mano e sta crescendo in maniera esponenziale. A inizio anno è partito dalla panchina e si è passo passo meritato il posto da titolare, anche lui ha pagato in un periodo il peso delle responsabilità del passare da subentrante a giocatore fondamentale della squadra. Per un lasso di tempo l’abbiamo spremuto perché avevamo diversi infortunati nel suo ruolo, in questo momento Schimmenti sta tornando e ritrovando anche serenità. Il passaggio da giovane a giocatore affermato di categoria può costare qualche calo, specie a livello mentale; il gol con la Juve gli ha fatto bene e in settimana l’ho visto carico, ha un’accelerazione e uno strappo più forte di tutti gli esterni in rosa. Non è detto parta dalla panchina domani, ci ragionerò perché il gol con la Juve gli ha dato tanto morale e in settimana l’ho visto bene“.

La gara di Crotone? Quando giochiamo su campi in erba naturale, c’è una spesa energetica diversa dal sintetico. È stata molto dispendiosa per gli esterni d’attacco e le mezzeali, siccome il Crotone è la squadra che crossa di più in tutto il girone abbiamo speso energie per raddoppi e sulle fasce laterali. Incontrando un 4-4-2 come il loro, i nostri errori ci hanno costretto a transizioni negative importanti, dai settanta agli ottanta metri, considerato il fatto che avessero anche tre appoggi in avanti. Veniamo da una partita in cui abbiamo fatto un’ora in dieci, nel secondo tempo abbiamo concesso un solo tiro in porta alla Juve sul quale è arrivato il pari, in questo momento anche l’episodio lo stiamo pagando caro, così come qualche errore individuale. L’atteggiamento difensivo non dipende solo dalla linea, perché per esempio a Trapani non abbiamo lavorato bene con gli attaccanti come facciamo di solito, quando si parla di fase difensiva si parla dell’atteggiamento dell’intera squadra, poi qualche errore individuale sulle marcature c’è stato dal fondo e abbiamo preso gol. Questo è un campionato anche particolare perché abbiamo analizzato quante volte le squadre hanno fatto o subìto più di quattro gol e, tolto dicembre in cui abbiamo escluso Taranto e Turris, è successo ventitré volte e a noi quattro. Le qualità del reparto offensivo sono importanti, se imbecchi quelle giornate in cui l’attenzione non è massima c’è il rischio di prendere l’imbarcata. Noi non concediamo tanti tiri in porta perché ragioniamo di squadra, ma dobbiamo stare sempre attenti perché si rischia di pagare le disattenzioni a caro prezzo“.

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De Giorgio Potenza
Immagine in evidenza: mister Pietro De Giorgio – crediti foto: pagina ufficiale Facebook Potenza Calcio (frame da video)

Potenza, De Giorgio: “Ho alcune scelte di campo da prendere ancora”

Ferro o altre soluzioni per sostituire Felippe? Abbiamo Ferro come play, ma allo stesso tempo penso alla possibilità di giocare con tre centrocampisti, per non dare punti di riferimento. Devo ancora scegliere“.

Picerno-Taranto? Sono situazioni particolari che vanno risolte a monte: a inizio anno si deve fare in modo di lavorare con una società a pieno regime, in grado di sostenere l’intera stagione. A campionato in corso ti trovi a giocare contro una squadra di 2008, diventa poi complicato… Ci vuole rispetto da parte dei ragazzi perché a un certo punto dispiace anche in quanto sono gare particolari, dall’altro lato c’è l’attività sportiva e il valore dello sport, fermarti non è neanche bello. Sono situazioni in cui capire quale sia la scelta giusta è difficile, soprattutto negli ultimi anni stanno cambiando atteggiamenti e valori sportivi, visto che le squadre devono giocarsela fino alla fine e cercare di fare gol il più possibile. Ci auguriamo tutti nascano più talenti possibile, perché anche l’Italia ne ha bisogno e si sta lavorando per fare ciò, ma è anche vero che bisogna arrivare a qualcosa per meritocrazia, altrimenti bisogna stare attenti perché si parla di ragazzi giovani, che rischiano di andare incontro a illusioni e demotivazioni, si gioca coi sentimenti dei ragazzi… Un conto è far esordire un ragazzo in Serie C e fargli fare tutta la trafila, come facciamo noi avendo tanti giovani: abbiamo parlato di Schimmenti, sta facendo una trafila e nel momento in cui si sente la responsabilità di essere un giocatore forte di Serie C ha un calo mentale e psicologico, cosa normalissima. Al professionismo è bene arrivare attraverso un percorso e la meritocrazia“.

Sciacca sta meglio, in settimana ha fatto due allenamenti e nella prima parte lo ha fatto col Gruppo Squadra. Insieme allo staff medico, preferiamo perdere una settimana in più e avere la prossima il giocatore a regime per evitare ricadute e infortuni vari, com’è successo con D’Auria due mesi fa. I quattro di difesa con la Juve hanno fatto veramente bene, Riggio terzino destro permette di alzare la struttura della squadra e avere un battitore di testa in più, che in questo momento fa anche bene. Sono orientato, soprattutto dietro, a partire come abbiamo finito con la Juve“.

Bachini è un giocatore che volevo da un po’ di tempo, perché credo sia forte. Viene da sei mesi di inattività, è stato fermo tanto tempo; ha chiuso la lesione dell’infortunio ma dobbiamo curarlo bene, perché potrebbe riaprirsi e ricadere nell’ennesimo infortunio. Lo stiamo facendo lavorare per rimetterlo a regime, perché in questo momento non lo è, soprattutto in questo periodo perché alla terza-quarta settimana di lavoro solitamente arriva il calo fisico, cadendo il lavoro delle settimane precedenti addosso. Credo ci vorranno altri dieci giorni per averlo a regime, nello stesso tempo stiamo cercando di integrarlo nei nostri princìpi di gioco difensivi“.

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